Balotelli, buona la prima. A Monza per rilanciarsi o sarà l’ennesima occasione persa?
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Balotelli, buona la prima. A Monza per rilanciarsi o sarà l’ennesima occasione persa?

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Balotelli timbra al debutto con la maglia del Monza. Ha la possibilità di rimettersi in gioco, sogna gli Europei. Ma dipende tutto da lui

Potrebbe essere un nuovo inizio. Oppure l’ennesima illusione che evaporerà nell’inverno brianzolo. Difficile dirlo adesso, ma il primo gol con la maglia del Monza di Mario Balotelli al debutto è l’ennesimo capitolo di una vita a rincorrere, a dover dimostrare ma soprattutto quasi mai all’altezza delle aspettative. Dopo dieci mesi senza reti, Balo è tornato col botto, e non è una novità, perché il feeling con il gol in tutta la carriera non l’ha quasi mai abbandonato. La novità sarebbe rivederlo dentro il progetto anima e cuore, magari con qualche chilo in meno e qualche rete pesante in più, di nuovo determinante, di nuovo lui. Tanto da attirare le attenzioni di Mancini per l’Europeo. Perché no, potrebbe essere un obiettivo stimolante per chi ha già vissuto una carriera e mezza nel calcio, così come quello di una promozione col Monza.

Una formazione un po’ nostalgica e molto rossonera, con giovani di categoria e campioni in declino. Fa quasi impressione pensare che Mario Balotelli per avere una chance sia dovuto scendere in B. Eppure la sua vita calcistica è stata scandita da occasioni perse e guai fuori dal campo, un lento ma inesorabile declino autoinflitto, che nel giro di 8 anni lo ha portato a sfidare e annientare praticamente da solo la Germania con la maglia dell’Italia a un tuffo d’umiltà in B, sbloccando la sfida contro la Salernitana dopo 4 minuti scarsi. Se il calcio fosse solo istinto, tecnica e potenza probabilmente Balotelli sarebbe ancora il pilastro della Nazionale. Ma purtroppo per lui in questo sport contano tante altre cose, come i rapporti, le gerarchie, la vita privata e il rispetto dei ruoli, aspetti che a Mario bene o male sono venuti a mancare a fasi alterne. Gli unici due gol del suo 2020 sono distantissimi: Brescia-Lazio (6 gennaio) e Monza-Salernitana (30 dicembre), non giocava dal dal 9 marzo. «I tempi passano ma noi no – il suo commento social -, testa bassa e lavorare. La strada è lunga». E tutta in salita con una rincorsa che parte dalla B, ora – come sempre – tutto dipende da lui.