Berardi fa 50 gol in A: «Io come Raikkonen. Spero sia l'anno della consacrazione» - Calcio News 24
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Berardi fa 50 gol in A: «Io come Raikkonen. Spero sia l’anno della consacrazione»

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Domenico Berardi torna a parlare. L’attaccante, 50 gol in A con il Sassuolo, ha parlato del futuro e degli obiettivi

Domenico Berardi rilascia dichiarazioni ogni 2-3 anni e ha voluto festeggiare i 50 gol in A, con la maglia del Sassuolo, con un’intervista a Sky Sport. L’attaccante classe ’94 ha parlato delle sue ambizioni ma anche del suo modo d’essere: «Se quando ho segnato il primo gol in Serie B, contro il Crotone, mi avessero detto che a 24 anni avrei segnato quasi 70 gol, di cui 50 in Serie A con la maglia neroverde, avrei preso tutti per matti e questo dato mi stupisce». Il giocatore neroverde ha parlato dei gol più importanti («l’ultimo perché ero in astinenza da troppo tempo, il primo e uno segnato al Chievo nel primo anno di A»). Non poteva mancare un commento sul poker realizzato al Milan: «Quella serata è stata importante perché mi ha fatto capire un sacco di cose».

Il giocatore, in passato, ha rifiutato le offerte delle big ma in estate, forse, potrebbe arrivare il momento dell’addio: «L’ambizione di giocare le coppe internazionali con una grande squadra c’è, ora sta a me dimostrare di valere una big. Spero che possa essere l’anno della consacrazione. Con il Sassuolo sono maturato tanto e riesco ad apprezzare quanto è bello questo sport. Amo giocare a calcio divertendomi e se possibile vincendo. Obiettivi? Prima la salvezza, una volta raggiunta la salvezza tutto sull’Europa League». Berardi ha esaltato De Zerbimi trovo bene, mi piace giocare da esterno intercambiabile») e Boateng («è stata la ciliegina sulla torta neroverde») e ha parlato anche della Nazionale: «Sono orgoglioso di indossare la maglia della Nazionale. Puntiamo all’Europeo». Chiosa sulla sua timidezza, con una battuta con tanto di paragone illustre: «Sono molto timido nelle interviste, come Kimi Raikkonen – scherza – ma dentro sono molto forte, forse anche troppo».