Betis-Milan, Suso: agirà da trequartista, una posizione mai amata
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Europa League

Milan, Suso: contro il Betis giocherà trequartista, una posizione in cui ha già fallito

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Viste le numerose assenze, il Milan giocherà con il 3-5-1-1: attenzione particolare a Suso, che da trequartista non ha mai convinto

Dopo 3 vittorie in una settimana, in Serie A, il Milan è chiamato a riscattarsi anche in Europa League. Questa sera, contro il Betis Siviglia, gli uomini di Gattuso, per non complicare il discorso qualificazione, sono chiamati a una prestazione all’altezza per non uscire senza punti dallo stadio “Benito Villamarin”. I rossoneri sono secondi, con 6 punti, dietro agli spagnoli, avanti di una lunghezza, ma a causa della sconfitta di San Siro adesso devono guardarsi le spalle dall’Olympiacos. Per la trasferta in terra andalusa, però, Gattuso dovrà rinunciare a numerosi giocatori, tra cui Higuain, Calabria, Bonaventura, Caldara e Biglia, oltre allo squalificato Castillejo.

Per far fronte alle numerose assenze, il tecnico rossonero, se saranno rispettate le indiscrezioni della vigilia, passerà alla difesa a 3, dove avrà un turno di riposo il capitano Romagnoli. Davanti a Reina ci saranno Zapata, Musacchio e Rodriguez, mentre a centrocampo spazio a Borini, Kessie, Bakayoko, Calhanoglu, Laxalt. In avanti Suso supporterà Cutrone. Proprio la prestazione dello spagnolo sarà sotto la lente d’ingrandimento, perché in tutta la sua carriera ha sempre dato il meglio partendo largo, sulla destra, per poi accentrarsi con il suo sinistro, cercando la conclusione o l’assist per i compagni.

Contro il Betis, invece, Suso partirà dall’insolita posizione di trequartista: un ruolo che il numero 8 rossonero ha ricoperto poche volte in carriera, non convincendo e spesso fallendo le partite in questione. Ciò che lo rende forte sull’esterno, infatti, è il tocco di palla prolungato fino a creare l’occasione da gol, ma in posizione centrale serve rapidità d’azione. Suso sarà dunque chiamato a migliorare le sue prestazioni anche in un ruolo non propriamente suo: il rischio è che da trequartista, costretto a stare spalle alla porta, non renda al massimo, venendo accerchiato dalla retroguardia e dal centrocampo degli spagnoli.