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Cerci: «Meno parole e più risultati. Il gol è per mio figlio»

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cerci MKE Ankaragücü

Visibilmente abbattuto e arrabbiato il giocatore dell’Hellas spera adesso di poter aiutare la squadra con i suoi gol. «Venivo da un calvario. Non dobbiamo perdere contatto con gli altri».

Ha messo a segno il suo primo gol con la maglia dell’Hellas, ma non è bastato per portare a casa quei tre punti di cui gli scaligeri hanno così tanto bisogno per allontanarsi da una zona retrocessione che invece continua a fare paura.

Alessio Cerci ci ha provato fino alla fine, ma nonostante tutto l’Hellas esce ancora una volta sconfitta da una partita che avrebbe potuto e meritato di vincere ieri sera al Bentegodi contro il Bologna.

«Un peccato, speravo potesse servire per portare a casa i tre punti, però non ci siamo riusciti. E’ una brutta sconfitta che brucia. Anche se non stavamo sempre giocando bene, abbiamo difeso bene e il gol del 2-2 ci ha psicologicamente ammazzato. Noi abbiamo il problema che quando subiamo gol ci abbassiamo e demoralizziamo e loro hanno trovato il gol vittoria. Questo è il calcio, purtroppo in questo periodo ci gira tutto male».

«Oggi avevamo solo un risultato perchè speravamo tutti nei tre punti. La squadra ha fatto bene nel primo tempo, anche nel secondo, a sprazzi ha fatto buone cose. Uscire oggi dal campi con zero punto è un po’ drammatico e questo non va bene».

«Spero di segnare ancora e che i miei gol servano per portare punti alla squadra, ed è questo quello che conta. Sono contento per il gol e lo dedico a mio figlio che oggi fa 10 mesi e che da tanto lo aspettava visto che uscivo da un lungo calvario».

«Adesso andiamo a Sassuolo e lì dobbiamo fare punti. Ogni domenica ripetiamo la stessa cosa fare punti, dobbiamo parlare meno e fare più punti, perchè corriamo il rischio che le altre si stacchino e noi dobbiamo invece restare attaccati».