Conference League
Conference League, finale tutta da seguire: Chelsea Real Betis in palio più di un trofeo, 3 cose da tenere d’occhio
Conference League, tre aspetti chiave sulla sfida Chelsea Real Betis di questa sera che si affrontano nella finale della terza coppa europea
Dopo la vittoria del Tottenham in Europa League, un’altra inglese si prepara a giocarsi una finale europea: il Chelsea affronta il Real Betis nella sfida conclusiva della Conference League. Una partita che promette spettacolo, intrecci tecnici e narrativi, e un trofeo che per entrambi i club avrebbe un significato storico. Ecco tre elementi chiave da tenere d’occhio.
La rinascita di Antony
Tra i protagonisti inattesi di questa edizione della Conference League c’è Antony, ex Manchester United, rilanciato con forza da Manuel Pellegrini. Arrivato a Siviglia accolto dallo scetticismo, l’esterno brasiliano si è guadagnato spazio e fiducia grazie a prestazioni esplosive sulla fascia destra. Pellegrini lo ha messo al centro del progetto offensivo e lui ha risposto con velocità, dribbling e incisività nell’ultimo passaggio. Il gol e l’assist decisivi in semifinale contro la Fiorentina hanno confermato il suo peso specifico nell’attacco del Betis. Un’altra grande prestazione nella finale potrebbe segnare la svolta definitiva della sua carriera.
L’impronta di Maresca
Al suo primo anno alla guida del Chelsea, Enzo Maresca ha plasmato una squadra dalla forte identità. Ispirandosi ai principi appresi con Guardiola, ha costruito un gioco basato su possesso controllato, costruzione paziente e occupazione intelligente degli spazi. La capacità di far salire il baricentro con Cucurella e Reece James, unita alla regia di Enzo Fernández e alla classe di Cole Palmer, ha permesso ai Blues di imporsi contro avversari anche più esperti. Contro il Betis, squadra votata alla transizione rapida, Maresca dovrà dimostrare che il suo approccio può reggere anche nelle partite a eliminazione diretta.
Il peso della storia
La finale non è solo una questione di gioco: c’è in palio molto anche dal punto di vista simbolico. Per il Betis si tratta di un’occasione storica: vincere la prima coppa europea della propria storia e coronare il percorso voluto dal presidente Ángel Haro, che punta a rendere il club competitivo anche fuori dai confini spagnoli. Per il Chelsea, invece, c’è la possibilità di completare un prestigioso grande slam europeo: dopo Champions, Europa League e Coppa delle Coppe, la Conference sarebbe il quarto trofeo UEFA nella bacheca del club. Un traguardo che solo i Blues potrebbero vantare.
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