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Champions League

Il vero fallimento di Conte: se il post-gara è peggio dello 0-0

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La deludente eliminazione dalla Champions League dell’Inter riporta sulla graticola Antonio Conte: il suo atteggiamento a fine partita ha irritato più che il risultato in sé

Il fallimento di Antonio Conte. L’unanime opinione comune all’indomani dello 0-0 contro lo Shakhtar Donetsk mette nel mirino il tecnico salentino. Eppure, incredibile ma vero, le accuse si sprecano quasi più sulle dichiarazioni post che sull’uscita dall’Europa.

Il primo obiettivo stagionale è dunque saltato, con indubbi demeriti. Una settimana a temere biscotti altrui, per poi ritrovarsi a rimpiangere le proprie lacune per il terzo anno consecutivo. Da Spalletti a Conte, infatti, sostanzialmente nulla è cambiato da questo punto di vista.

Sicuramente è mancato il coraggio di spingere ancora più forte sull’acceleratore. Sanchez ed Eriksen, decisamente vivi, avrebbero potuto e dovuto scendere prima sul rettangolo verde. Al contempo, è mancato certamente quel pizzico di fortuna necessario: dalla traversa di Lautaro all’incredibile “salvataggio” di Lukaku sulla zuccata a colpo sicuro del cileno.

Eppure, da parte del tecnico nerazzurro, non c’è stata la minima autocritica. Il benché minimo pensiero di scusarsi con i tifosi e con la società, cui mancheranno introiti pesanti in tempi di carestia totale come quelli che stiamo vivendo. D’altronde però, era difficile aspettarsi qualcosa di diverso da Conte, spesso incline alla lamentela contro tutto e tutti ma raramente verso se stesso.

Ed è questo atteggiamento spocchioso e irritante che ha dato fastidio principalmente. “Prendete il fischietto e allenate voi” la frase in conferenza stampa per tacere i giornalisti che facevano semplicemente il proprio mestiere. Per non parlare della sua esibizione in diretta Sky: dalla denigrazione di Anna Billò alle risposte fuori luogo o addirittura assenti di fronte alle critiche di Fabio Capello.

Insomma, una pessima figura. Da far passare addirittura il risultato sul campo in secondo piano. La stragrande maggioranza dei tifosi nerazzurri ormai ne chiede la testa, ma anche questa presa di posizione rischia di essere poco lucida. E soprattutto poco vicina alla realtà. L’Inter non può e non deve buttare via la sua grande occasione: lo Scudetto 2020/21.

Mai come quest’anno i nerazzurri possono spezzare l’egemonia bianconera. Rivoltare tutto a metà stagione sarebbe un contromano pericolosissimo. Ecco perché è ancora giusto andare avanti con Antonio Conte, il quale però resterà per mesi con le spalle al muro. Mai come in questo caso, senza impicci europei, il Tricolore sarà l’unico modo per provare a salvare la faccia. Non solo di fronte ai “suoi” tifosi.