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Da Marcolin a Saviola: la Top 5 dei calciatori passati al futsal

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Il passaggio di Marco Biagianti al mondo del futsal ha riportato alla mente i suoi predecessori: la Top 5 dei calciatori che hanno chiuso la carriera sul parquet

Sono moltissimi gli esempio di calciatori che hanno affinato le proprie doti grazie alla pratica del futsal in età giovanile: da Cristiano Ronaldo a Neymar, da Coutinho a Douglas Costa passando per Ben Yedder, il quale ha nel suo curriculum anche alcune presenze con la Nazionale francese di calcio a 5. Decisamente meno, invece, quelli che hanno scelto il parquet per concludere la propria carriera, sulle orme dei molti dilettanti per i quali è decisamente più usuale. L’ultimo in ordine temporale è stato Marco Biagianti, neo sposo della Meta Catania nella Serie A di futsal. Su questa linea, ecco la nostra Top 5 dei migliori calciatori che hanno cambiato disciplina, con una speciale Nomination a concludere…

5 – Dario Marcolin

Centrocampista di fosforo, abile in cabina di regia e dotato di eccellente visione di gioco. Bresciano di nascita, cresce e si afferma calcisticamente con la Cremonese, spiccando così il volo verso l’Aquila biancoceleste. Lazio, Genoa, Cagliari, Sampdoria, Piacenza e Napoli nel suo curriculum italiano cui unisce una breve e poco fortunata esperienza in Inghilterra nel Blackburn. Chiuso definitivamente il percorso con il prato, ecco il parquet nel 2005 grazie all’accordo con il Torrino, blasonato club romano, per disputare il campionato di Serie A2. Una stagione che valse a Marcolin anche il privilegio della convocazione in Nazionale, traguardo mai raggiunto nel calcio, con cui esordì in amichevole contro il Paraguay.

4 – Dirceu

Ala mancina brasiliana di straordinario talento e di altrettanta sfortuna. Dopo i Mondiali del 1978, allora ventiseienne, era considerato unanimemente tra i migliori giocatori al mondo, motivo per cui arrivò la chiamata dell’Atletico Madrid, preludio alla lunga carriera in Italia con le maglie, tra le altre, di Verona, Napoli, Ascoli e Avellino. Nel 1989, poi, il secondo ritorno nel Belpaese nelle serie minori e, nel 1991, il parallelo approdo al calcio a 5 sfruttando il doppio tesseramento che all’epoca era lecito: una stagione nel Bologna e due nella Giampaoli Ancona in cui mostrò la sua infinita classe anche da quarantenne. E infine la sfortuna, si diceva, con quel tragico incidente stradale che lo portò via nel 1995.

3 – Robert Jarni

Terzino sinistro prima jugoslavo e poi croato che i tifosi di Bari, Torino e Juventus ben ricorderanno per le sue poderose sgroppate in fascia. In bianconero non ebbe però grandi fortune ai tempi del primo Lippi, trasferendosi successivamente in Spagna laddove le ottime stagioni con il Betis gli procurarono un contratto con il Real Madrid. Chiusa la carriera calcistica nel 2002, Jarni tornò in patria e più precisamente a Spalato, iniziando l’avventura sul parquet per indossare la maglia del MNK con cui vinse campionati a ripetizione e fece anche due apparizioni con la nascente nazionale croata, raggiungendo la personale soddisfazione di difendere la propria nazione in entrambe le discipline

2 – Kazuyoshi Miura

Attaccante rapido e tecnico la cui infinita storia meriterebbe un libro intero. Appena quindicenne si trasferisce da solo in Brasile sulle orme del protagonista del cartoon Holly e Benji: in Sudamerica si fa apprezzare e matura anche con le maglie di Palmeiras e Santos, finché torna in patria per diventare stella del Verdy Kawasaki. Lì lo nota il Genoa grazie al quale diventa il primo giapponese a giocare in Serie A e il primo a segnare, addirittura in un derby con la Samp. Una sola stagione con il Grifone e il ritorno in Giappone laddove prosegue la sua vita da Benjamin Button del pallone che ancora oggi lo vede bazzicare sui campi alla tenerissima età di 53 anni, calciatore professionistico più anziano della storia. Come intermezzo, nel 2012, il tesseramento nel futsal con la Espolada Hokkaido e la gioia della convocazione in Nazionale con cui disputerà il Mondiale del 2012, ricevendo anche l’onore dei complimenti di Falcao, il miglior giocatore di sempre nel calcio a 5, in un frizzante incrocio tra Giappone e Brasile.

1 – Javier Saviola

Trequartista/attaccante di enorme talento tecnico e rapidità, stella di prima grandezza nei primi anni 2000. Svezzato dal River Plate nella sua Buenos Aires, il Barcellona coglie la finezza della sua classe e lo porta in Catalunya con un assegno da 70 miliardi di Lire. In blaugrana si impone ma fino a un certo punto, raccogliendo successivamente altre esperienze di alto livello europeo con Monaco, Siviglia, Real Madrid, Benfica, più una parentesi finale in Serie A con la maglia del Verona. Nel 2018, sostanzialmente a due anni di distanza dal ritiro, trova una seconda giovinezza nel futsal in Andorra, dove risiede e tuttora sciorina il suo talento. Conduce a due titoli nazionali il suo Encamp, con il quale ha l’onore di esordire anche nella Futsal Champions League.

Special Nomination

Diego Armando Maradona. Va bene, qui abbiamo lavorato con un pizzico di fantasia. Eppure, El Pibe de Oro e il futsal sono stati realmente molto vicini. Correva l’anno 1991, il napoletano Diego era stato da poco squalificato a seguito di un controllo antidoping quando ricevette un’offerta faraonica, circa 1 miliardo e 200 milioni dell’epoca, per vestire la casacca del El Pozo Murcia, club spagnolo recente finalista della Futsal Champions League. Malgrado la golosa opportunità, Maradona non accettò la proposta e preferì attendere la conclusione della squalifica di un anno e mezzo per poi firmare con il Siviglia.

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