É il miglior Messi di sempre?
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É il miglior Messi di sempre?

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Lionel Messi è sempre più il protagonista assoluto del Mondiale 2022 in Qatar a suon di gol, assist e giocate sensazionali

Stiamo assistendo al miglior Messi di sempre? Inutile dire che affinché questa valutazione abbia un suo senso si debba aspettare l’ultimo atto. Perché è chiaro che in quel caso Messi si avvicinerebbe al Maradona del 1986. Senza gli eccessi della mano di Dio e del gol più bello del mondo,ma se in finale lasciasse un segno decisivo – come non fece 8 anni fa – occorrerà ricordarsi che l’immenso Diego non segnò né in quella del 1986 e tanto meno in quella di Italia ’90. Sicuramente si può già affermareche La Pulce sta vivendo il suo miglior Mondiale e basta l’accostamentocon la semifinale di Brasile 2014 per rendersene conto. Mentre ieri ha letteralmente dominato l’incontro – attenzione, i numeri (tiri o dribbling) dicono che può fare anche di più, che non è al suo massimo – con l’Olanda il 9 luglio del 2014 non si meritò gli 8.5 o i 9 in pagella che si leggono oggi. La gara rimase inchiodata sullo 0-0 e venne decisa ai rigori. E se ci pensate bene, l’accostamento con il cammino dell’altra semifinalista era già un’indicazione di come sarebbe andata a finire: come si poteva sconfiggere una Germania che ne rifilava 7 ai padroni di casa senza un Messi che facesse il Messi?

In semifinale l’allora 10 del Barcellona si “limitò” – non un dettaglio– a trasformare il primo rigore, calciando con tutta sicurezza e spiazzando il portiere, mentre con la Croazia ha optato per un tiro potente, mettendoci la forza giusta per evitare scherzi dallo specialista Livakovic. Prima della fatidica lotteria, ben poco o non abbastanza. Una punizione laterale lunga. Un’azione per determinare il primo ammonito, Martins Indi. Una serie di spunti con i compagni che però andavano in profondità invece di fargli da sponda (cosa che invece nell’Argentina di oggi sanno fare). Un assist di destro per Maxi Rodriguez che lo vanificò con un tiro debole. Ovviamente, dato l’epilogo dagli 11 metri, il Man of the Match fu il portiere Romero, autore di due interventi decisivi. In finale andò peggio e l’Argentina si trovò sconfitta quando ormai i rigori sembravano imminenti.