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Come giocherà la Fiorentina di Prandelli? Dalla difesa a 4 alla posizione di Ribery

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Il ritorno di Cesare Prandelli alla Fiorentina stuzzica la fantasia dei tifosi viola: eccome come potrebbero giocare Ribery e compagni con l’ex CT della Nazionale

Che Fiorentina vedremo con Cesare Prandelli? La domanda se la pone in particolare la piazza gigliata, sfibrata dalle prestazioni scadenti della squadra di Iachini e del suo eccessivo difensivismo.

Il ritorno del figliol prodigo a distanza di 10 anni apre la questione tattica su quel che sarà il secondo approccio viola. Nella prima esperienza la sua Fiorentina stupì in Italia e in Europa. Memorabile la cavalcata in Champions League nel 2009/10, conclusa agli ottavi nella doppia sfida con il Bayern Monaco intrisa di rimpianti e polemiche.

La difesa a quattro è stata la sua base tattica di partenza, alternando nel quinquennio esperienze con il 4-3-3 e con il 4-2-3-1. Ma una delle peculiarità di Cesare Prandelli è la sua duttilità, ben esibita anche negli anni successivi da Commissario Tecnico della Nazionale.

Nell’ottimo Europeo 2012, chiuso con l’amarezza della finale persa nettamente con la Spagna, una delle chiavi fu il rombo di centrocampo. La fluidità di movimento del quartetto De RossiPirloMontolivoMarchisio rese vario e godibile il palleggio azzurro, azzerato solo dal Tiki Taka dei maestri Xavi e Iniesta.

Differente fu invece l’idea nel disastroso Mondiale 2014, impostato sul 4-1-4-1 e poi virato al 3-5-2 nell’ultima gara con l’Uruguay, inserendo Immobile al fianco di Balotelli. I primi assaggi di difesa a tre che Prandelli utilizzò spesso anche nell’esperienza luci e ombre al Genoa. Va detto, però, che in quella stagione 2018/19 il tecnico bresciano subentrò a Juric e a un consolidato sistema tattico cui tentò di adattarsi.

Ecco perché è assai probabile, ma non scontato, che la sua seconda Fiorentina riparta da una difesa a 4. Sfruttando la pausa Nazionali per approfondire concetti che lo stesso Iachini aveva iniziato a inculcare dopo mesi di ostinazione sul reparto a 3.

E gli uomini ci sarebbero eccome: Lirola ha dimostrato in maglia Sassuolo di saper gestire entrambe le fasi, Biraghi svolge regolarmente il ruolo anche in Nazionale. In mezzo, Milenkovic punto fermo con il jolly Caceres, in attesa del rientro di Pezzella e dell’inserimento, per ora difficoltoso, di Martinez Quarta.

Più interessante, invece, come Prandelli potrebbe utilizzare al meglio il folto materiale avanzato. L’obiettivo primario sarà probabilmente mettere al centro del progetto le stelle: Ribery in primis, Callejon in secundis. L’ipotesi di 4-3-3 è dunque ampiamente percorribile, concedendo fiducia a uno tra Vlahovic e Cutrone come prima punta. Un modulo che prevedrebbe lo spostamento sugli esterni di Kouame, in alternativa al francese e allo spagnolo.

Sul fronte centrocampo, se c’è un meccanismo che ha funzionato discretamente sin qui è la conformazione a 3 nella quale Castrovilli ha saputo esaltarsi. Magari con il ritorno in piena forma di Pulgar a dirigere le operazioni e l’utilizzo di Amrabat come mezzala di forza e inserimento.

Ma non è da assolutamente escludere il ricorso al 4-2-3-1 con Bonaventura prima e valida alternativa al numero 10 viola. Una soluzione che, però, in fase difensiva richiederebbe maggiore sforzo e abnegazione al talento di Ribery.