2015
GdS: Inter, Mancini e la svolta del 4-2-3-1
La squadra sta meglio in campo con i tre dietro Icardi, a parlare sono i risultati
Un’Inter rilanciata per la lotta al sesto posto, e tutto passa dal modulo. Mancini non ha ancora abbandonato il suo 4-3-1-2, ma la sensazione è che lo farà presto. Il motivo è semplice: la squadra copre meglio il campo quando Icardi diventa unica punta, e viene supportato da tre giocatori offensivi. 4-2-3-1, dunque, ma anche Podoslki. Sì, perchè il tedesco, malgrado abbia segnato un solo gol in Italia decidendo la gara contro l’Udinese, garantisce equilibrio e sostanza all’Inter di Mancini.
GLI ESEMPI – E’ La Gazzetta dello Sport ad analizzare l’Inter messa in campo dal Mancio. Si parte dall’1-1 contro la Juventus: Podolski inizia dalla panchina, Shaqiri non è ancora nerazzurro. Il tedesco entra all’8′ del secondo tempo, per comporre insieme a Kovacic ed Hernanes il trio dietro Icardi. Il risultato è un pari allo Stadium con vittoria sfiorata. In occasione del pareggio di Napoli avviene lo stesso cambio di modulo: Hernanes al posto di Brozovic e Shaqiri-Hernanes-Palacio dietro Icardi: 2-2 in rimonta. Nelle ultime tre partite la stessa solfa. Contro la Roma il cambio di modulo è arrivato al 35′ del secondo tempo, a Udine al 20′, con l’ingresso in campo di Podolski. Si chiude con la Lazio: Podolski entra ad inizio secondo tempo e la solfa cambia in casa Inter. Mancini lo ha capito: le garanzie sono poche.