2015
Capriola triste
L’Inter passa all’Olimpico: decide l’ex Hernanes, Lazio ko. Post partita infiammato dalla capriola del Profeta
“Volevo chiedere scusa a tutti i tifosi laziali, non avrei mai fatto la capriola (nota esultanza con cui Hernanes, calciatore dell’Inter ed ex Lazio, festeggia i suoi gol) se avessi saputo che sarebbe stata intesa come una mancanza di rispetto. […] Se osservate bene non ho esultato quando ho segnato contro la Lazio a San Siro né al secondo gol di ieri, anche la capriola è stata triste e senza esultanza. Scusatemi, vi prego”. Oggi, sul profilo ufficiale facebook del brasiliano.
I FATTI – Lazio-Inter, posticipo della trentacinquesima giornata di campionato, sfida di cartello considerando il peso che ricopriva per entrambe: punti chiave in ambito qualificazione alla prossima Champions League (Lazio) ed Europa League (Inter). Abili gli uomini di Pioli a sbloccare immediatamente il risultato ed offrire la forte sensazione di poter controllare le operazioni, poi la sequela di errori individuali di un organico che a livello difensivo ha bisogno di risorse ulteriori – quando manca De Vrij è un disastro – e decisioni al limite che hanno aperto la strada alla rimonta nerazzurra: brava l’Inter prima a restare in gara e poi a sfruttare le defaillance biancocelesti per prendersi l’intera posta in palio.
IL PROTAGONISTA – Un super Hernanes! Sì, proprio lui, l’ex di lusso amaramente rimpianto dai tifosi della Lazio nel giorno del suo addio – ricorderete le lacrime di alcuni supporter biancocelesti e del calciatore stesso nel giorno in cui di fatto comunicava, dall’interno della sua automobile, l’avvenuta cessione all’Inter (di seguito il video) – ha personalmente siglato la doppietta che nega o quantomeno rimanda il tanto agognato sorpasso ai rivali cittadini della Roma. Il primo gol con una splendida punizione mancina – oramai marchio di fabbrica del centrocampista brasiliano quello di calciare indifferentemente di destro e sinistro con potenza e precisione magistrale – ed il secondo in azione di rapida ripartenza contro una Lazio oramai in doppia inferiorità numerica. Rete fatta di potenza fisica, velocità e freddezza nel superare Berisha in uscita ancora con il piede sinistro. Si può affermare senza possibilità di essere smentiti: Mancini gli ha dato fiducia troppo tardi. Lo ha inizialmente relegato ad un ruolo meno che marginale ma, visto così, avrebbe senz’altro recuperato punti e terreno impiegandolo in misura centrale nelle alchimie di questa Inter.
LA POLEMICA – La curva della Lazio non ha chiaramente gradito: fischi ad ogni tocco di palla del brasiliano, la rabbia per l’accaduto si è poi riversata come di consueto accade sui principali social network, con la Lazio hai chiuso il concetto più gentile espresso nei suoi riguardi. Hernanes ha poi dichiarato di aver voluto rivolgere quell’esultanza a Claudio Lotito, presidente della Lazio che aveva troppo frettolosamente scaricato il Profeta alla stregua di un bidone, o meglio giudicando qualche mese dopo l’operazione legata alla sua cessione – venti milioni di euro ricavati dall’Inter – come un vero capolavoro. Insomma, come la chiudiamo questa storia? Capriola triste? Beh, pensando alla tristezza la prima cosa che viene in mente non è propriamente una capriola. Stato emotivo più accostabile alla reazione di una capriola è l’allegria, la gioia, fa genuinamente sorridere dunque il passo indietro del Profeta. Probabilmente sentito, nessuno lo ha costretto né tantomeno era gesto necessariamente dovuto: alle coscienze di ognuno la risposta. Quel che insindacabilmente resta è il neologismo della capriola triste: un cult emotivo e comico.