Inter, finalmente 2 gol: ecco quando è successo l'ultima volta
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Inter, finalmente due gol: ecco quando è successo l’ultima volta

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L’Inter vince anche contro la Sampdoria e agguanta il terzo successo consecutivo tra campionato e coppe, ma l’attacco è sempre sterile

L’Inter si conferma in netta ripresa, sia dal punto di vista del gioco che dal punto di vista dei risultati. Dopo la vittoria esterna sul Parma, la prima del 2019, sono arrivate quelle di Europa League contro il Rapid Vienna e quella sulla Sampdoria. Tutte vittorie che restituiscono serenità ad un ambiente rimasto troppo a lungo sotto i riflettori, soprattutto in termini negativi.

La vittoria sulla banda di Giampaolo, però, offre anche altre interessanti letture. La prima, oltre al ritrovamento di alcuni “fantasmi” come Perisic e Nainggolan, è legata alla ritrovata prolificità in zona gol. Bisogna infatti tornare al 2 dicembre scorso, nello scontro diretto contro la Roma, per vedere l’Inter andare a segno più di una volta in Serie A. In mezzo, tante partite all’insegna di una pericolosa sterilità offensiva, capace di colpire in primis il bomber nerazzurro Mauro Icardi.

La seconda è data dai nomi dei due marcatori della serata, D’Ambrosio e Nainggolan. Se da un lato il gol del Ninja ripropone un centrocampista tra i marcatori – l’ultimo risale al 3-0 esterno sulla Lazio targato Brozovic, risalente addirittura allo scorso 29 ottobre – dall’altro emerge l’allarme di un attacco che stenta a trovare gol con continuità. Il digiuno di Icardi, complici le divergenze degli ultimi tempi, continua a prolungarsi. L’infortunio di Keita e l’assenza mentale di Perisic hanno contribuito ad aggravare la situazione, mentre i due esterni Candreva e Politano, per quanto grandi corridori, faticano a trovare la via del gol. L’unico attaccante rimasto capace di dare un contributo significativo, sia in chiave di finalizzazione che di suggerimento, è Lautaro Martinez, anche oggi autore di una prova di grande sacrificio. Giusto dunque elogiare questa squadra in netta crescita, ma non bisogna dimenticare quanto lavoro spetti ancora a Spalletti per ritrovare la sua vera Inter.