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Inter, Eriksen ora è in fiducia: mens sana in gruppo sano

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Il binomio Inter Eriksen compie un anno e finalmente sembra possa trovare un punto di equilibrio e soddisfazione nel nuovo ruolo da regista arretrato

Si è chiusa la prima, vera settimana da protagonista di Christian Eriksen con la maglia dell’Inter. Con la concreta speranza (e possibilità) che non sia nemmeno l’ultima considerati i numerosi indicatori positivi in un rapporto mai del tutto decollato sinora.

Un 2020 iniziato con l’entusiasmo del 28 gennaio per l’acquisto in pompa magna e concluso a fine dicembre con le chiarissime dichiarazioni di Marotta che sostanzialmente accompagnavano all’uscita il danese. Il 2021, invece, sembra aver completamente ridisegnato lo scenario.

Merito sicuramente anche di Antonio Conte che, dopo mesi di “negazionismo”, ha saputo lavorare sulla prospettiva tattica suggerita da parecchi ammiratori di Eriksen. Contraddicendo di fatto se stesso, ma in realtà anche chi ha sempre accusato il tecnico salentino di essere troppo poco duttile nelle convinzioni.

E quando nessuno ormai più se l’aspettava, ecco il nuovo Eriksen in versione play basso, a ereditare ruolo e mansioni di Brozovic. Magari anche migliorandolo sotto certi aspetti, perché hanno abbagliato gli occhi di tutti i morbidissimi cambi di gioco a pescare Hakimi o Perisic. O le verticalizzazioni da cervello sopraffino del calcio.

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Ma le qualità tecniche dell’ex Tottenham nessuno avrebbe mai potuto metterle in dubbio. Ciò che ha lasciato non pochi punti di domanda in questo anno nerazzurro è stato soprattutto il suo atteggiamento mentale. Spesso timido e scollegato dal contesto, mai o quasi partecipativo nell’empatia di gruppo.

Ed è su questo aspetto che soprattutto c’è da sorridere in casa Inter. Per anni e anni la sensazione di uno spogliatoio poco compatto e coeso aveva fatto capolino con assidua frequenza. Tutto il contrario dell’aria che si respira oggi, con Skriniar (citazione non casuale, ndr) e compagni uniti nella stessa direzione.

Finalmente ora anche Eriksen sembra parte integrante e importante di questo gruppo. La personalità e la partecipazione con cui è sceso in campo contro i sanniti raramente si erano fatte notare nelle precedenti apparizioni. Come se il progetto di ruolo ritagliato sulle sue caratteristiche gli abbia conferito quello status necessario per riconquistare fiducia in se stesso.

Ma una rondine non fa primavera, si dice così no? Dopo il delicato approccio di Firenze, la perla scaccia-incubi nel derby e la convincente performance contro il Benevento, ora l’asticella è destinata ad alzarsi. Il popolo interista si attende conferme dal nuovo Christian Eriksen, una “mens sana” in un gruppo mai così sano.