Inter, Mancini amaro: «Il sesto posto non mi soddisferebbe» - Calcio News 24
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2015

Inter, Mancini amaro: «Il sesto posto non mi soddisferebbe»

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Il tecnico in conferenza: «Pensavo di poter arrivare in Champions»

«Ieri ho avuto la possibilità di visionare direttamente dei giocatori, che comunque conosciamo bene, e penso sia il modo migliore per capirne le loro qualità». Roberto Mancini, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match con l‘Udinese, guarda con più ottimismo al futuro dei nerazzurri, reduci dal successo sulla Roma: «La quadratura del cerchio la trovi quando la squadra gioca e vince anche cambiando qualche giocatore, noi non siamo ancora a questo punto. La squadra è migliorata anche quando ha giocato meno bene, tutto non può essere basato sul risultato. Da qualche settimana abbiamo iniziato ad essere squadra, ma gli errori, per adesso, continueranno ad esserci».

IDEA DI GIOCO – «Noi – prosegue Mancini – dobbiamo avere una sola idea di gioco, e cioè vincere ovunque. Questo è un gruppo di bravi ragazzi, persino troppo. Kovacic ha bisogno di tempo, Pirlo ci ha messo parecchio prima di abbassarsi e diventare uno dei registi più forti al mondo. Ha le qualità per farlo, ma serve tempo. Sabato sera è entrato bene, come spirito soprattutto».

GLI SCONTRI – Da uomo di calcio, e soprattutto, da ex Premier League, Mancini ha commentato gli episodi da censura accaduti ieri: «Una partita di calcio è una partita di calcio, non possono i tifosi permettersi di fare altro. In Inghilterra accadono, ma la polizia in 24 ore arresta i responsabili. Dobbiamo capire che non possiamo andare avanti così, vanno prese delle decisioni».

OBIETTIVI – «Hernanes – ha spiegato Mancini – sta giocando bene e credo che questa sia la miglior posizione per lui. Ha qualità, per cui dà imprevedibilità a un certo tipo di gioco. Per quanto riguarda la classifica, anche l‘Europa League non mi soddisferebbe, perché io ero convinto di poter arrivare tra le prime tre. Servirà più tempo, ma il concetto non cambia. Contro la Roma abbiamo giocato bene, il pareggio non ci sarebbe servito a nulla. A volte va bene, altro meno bene. Mi è piaciuta la mentalità di Hernanes e Kovacic, e anche di Shaqiri e Podolski. Con loro è cambiata la partita. Shaqiri è arrivato da noi con qualche difficoltà, non si allenava da 25 giorni. Ma è forte, dobbiamo avere pazienza. Platini e Van Basten, fuoriclasse assoluti, ci hanno messo sei mesi ad ambientarsi…».