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Italia fuori dal Mondiale 1958, i brutti ricordi di Pivatelli: «Mi vergognai per anni»

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L’Italia rischia di non qualificarsi per i Mondiali di Russia 2018: i ricordi di Gino Pivatelli, reduce dalla Nazionale che nel 1958, per l’unica volta, non centrò la qualificazione

Domani è il giorno della verità. Domani è il giorno di Italia-Svezia. Gli azzurri di Ventura, dopo la sconfitta per 1-0 di venerdì a Solna, sono chiamati a vincere con due reti di scarto per ottenere la qualificazione ai Mondiali di Russia 2018. L’unica volta in cui la Nazionale italiana non centrò la qualificazione ai Mondiali risale al 1958: il 15 gennaio di quell’anno, gli azzurri allora guidati da Alfredo Foni, persero nell’ultima, decisiva partita in casa dell’Irlanda del Nord (2-1). Uno dei protagonisti di quella selezione fu l’attaccante Gino Pivatelli, che, in un’intervista a la Repubblica, ha ricordato quei giorni: «Io mi mangiai due gol che potevano risolvere la partita. Poi ci fu un arbitro improponibile che cacciò Ghiggia nella ripresa. Sembrava una partita concordata, non mi meraviglierei se fosse stato davvero così. Se giocassimo altre cento volte, vinceremmo cento e uno»

L’ex attaccante di Verona, Bologna, Napoli e Milan ha poi proseguito: «Dopo aver perso quella partita ci siamo vergognati per anni, almeno noi italiani. Gli oriundi non so, Schiaffino era dispiaciuto, gli altri non potrei dirlo anche se erano amici e grandi calciatori. L’attaccamento alla patria fa la differenza in Nazionale, io sono ancora qui a borbottare. E’ una ferita che ogni tanto si riapre e fa sempre male. L’Italia attuale? Vado controcorrente, abbiamo una buona squadra, con un ct serio e competente. Siamo più forti della Svezia. Belotti e Immobile, per favore, fate i gol che non ho fatto io. Poi chi la butta dentro non è importante…».