Italia, Lippi smentisce Tavecchio: «Ventura lo scelse lui, non ha buona memoria» - Calcio News 24
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Italia, Lippi smentisce Tavecchio: «Ventura lo scelse lui, non ha buona memoria»

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marcello lippi

Marcello Lippi si smarca dalle parole di Carlo Tavecchio. Secondo l’ex presidente della FIGC era stato l’allenatore campione del mondo a scegliere Gian Piero Ventura

Volano gli stracci. Si può definire così il momento del calcio italiano seguito all’eliminazione dai Mondiali della nostra Nazionale. Dopo l’esonero del c.t. Ventura e le dimissioni del presidente Tavecchio, ecco arrivare il commento dell’uomo più citato degli ultimi giorni, Marcello Lippi. L’allenatore campione del Mondo 2006 è stato indicato tanto dall’ex numero uno FIGC, quanto dal presidente del CONI Giovanni Malagò, come l’uomo che due anni fa ha scelto Gian Piero Ventura come commissario tecnico dell’Italia.

Una ricostruzione errata, a detto dello stesso Lippi. Questi, intervenendo ai microfoni di Sky Sport, ha spiegato: «Ora non si fa altro che parlare di Marcello Lippi, ieri Malagò e oggi Tavecchio, mi sembra che non abbia una buona memoria. Tutto vero quello che ha detto Malagò ieri sera, eccetto una cosa: io non ho scelto l’allenatore. Sono andato a cena a casa di Malagò e Tavecchio, mi è stata offerta di diventare direttore tecnico delle nazionali. Anzi, Tavecchio mi disse solo dall’Under21 in giù, io volevo occuparmi di tutte. Comincio, non ufficialmente, a parlare con qualche allenatore. Ho parlato con tre persone, Ventura, Montella e Gasperini. Nessun altro. Poi sono andato in Federazione e ho riportato le mie impressioni, elencando pregi e difetti di ognuno. E dissi “l’allenatore lo sceglie lei, il Presidente”. Allora Tavecchio disse. “Sceglierei Ventura per una questione di età, di saggezza“. Io non ho deciso l’allenatore, non è così, bastava che si ricordasse che un anno prima aveva firmato il nuovo statuto dei procuratori che non mi permetteva di lavorare. Sono stato dt in pectore per un mese, ma un giorno prima di ufficializzare è uscita questa cosa. Ora sono in Cina, faccio il mio lavoro. E non ho più sentito nessuno».

Lippi ha anche parlato del ruolo in sé da direttore tecnico, ma chiamandosene fuori: «Non c’è mai stato un anello di congiunzione così. Dai tempi di Conte il tecnico non parla con nessuno, ma una figura così probabilmente serve. Non io però, io sto in Cina, ho un contratto fino a gennaio 2019, mi è stato offerto fino al 2022 e probabilmente accetterò». Lippi non ha nascosto una certa amarezza per la mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali: «Sono rimasto molto dispiaciuto, come tutti gli italiani, soprattutto vedendo Buffon, Chiellini, De Rossi, Barzagli, coloro che avevano già regalato delle gioie, uscire così». Sull’ipotesi di Carlo Ancelotti nuovo allenatore della Nazionale, il commento è stato il seguente: «Credo che ora la scelta del commissario tecnico sia l’ultima da prendere. C’è da riorganizzare una Federazione. Ancelotti ha meno bisogno di consigli di altri, è un allenatore di livello mondiale».