Juventus-Inter: la rivalità raccontata in 10 punti - VIDEO - Calcio News 24
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Juventus-Inter: storia di una guerra raccontata in 10 punti – VIDEO

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Juventus-Inter: ecco il Derby d’Italia raccontato in 10 punti

Juventus-Inter è la madre delle sfide del nostro campionato, il cosiddetto “Derby d’Italia” (non casualmente). Stasera bianconeri e nerazzurri sono pronti a scrivere un nuovo capitolo della rivalità più forte della Penisola pallonara: quella tra due squadre che non erano mai retrocesse in Serie B (fino al 2006, anno di Calciopoli) e che, sin dagli albori della propria storia, non si sono mai sopportate più di tanto. Juve-Inter è anche il racconto di due modi di intendere il calcio in modo differente: quello flemmatico e quasi nobile della Vecchia Signora, quello decisamente più matto ed ironico della Beneamata. SportWeek stamane ha provato a sintetizzare la storia del Derby d’Italia in dieci punti: dagli inizi ad oggi. Quella tra Juventus ed Inter non è “una partita”: è “la” partita.

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Juventus-Inter: la storia del Derby d’Italia in 10 punti

  • LE FRASI STORICHE – La più celebre fu quella pronunciata dal vice-presidente nerazzurro, l’avvocato Peppino Prisco: «Quando stringo la mano a un milanista, me la lavo. Quando stringo la mano a uno juventino, mi conto le dita». Un po’ di anni dopo gli avrebbe risposto, indirettamente, in punta di fioretto John Elkann, proprietario de facto della Juve: «L’Inter non sa perdere, eppure dovrebbe essere abituata. È stupefacente». Altro che insulti e fogne…
  • L’INIZIO DELLA GUERRA – L’origine della rivalità tra Juve e Inter è sepolta nell’alba dei tempi. Eppure c’è stato un momento esatto in cui è letteralmente esplosa: 1961, Juventus-Inter viene sospesa quando i nerazzurri vincono 2 a 0 per la presenza del pubblico a bordocampo. Si vorrebbe concedere la vittoria bianconera a tavolino, ma l’Inter fa ricorso: si rigioca. La Beneamata per protesta contro la decisione dell’allora Lega (presieduta dal numero uno juventino Umberto Agnelli) decide tuttavia di schierare la squadra Primavera e perde per 9 a 1, la più dura sconfitta della propria storia. Debutta però in prima squadra un giovinotto niente male: si chiama Sandro Mazzola.
  • L’ORIGINE DEL MALE – 1998, Juventus-Inter vale lo Scudetto a tre giornate dalla fine, con i nerazzurri che inseguono di un punto i bianconeri primi. Scontro in area di rigore tra Mark Iuliano e Ronaldo, l’arbitro Piero Ceccarini non vede e lascia correre. Sul successivo contropiede i bianconeri segnano e vincono partita e campionato. Per gli interisti quella gara sarà il simbolo del sistema Juventus (confermato, a loro dire, nel 2006 con Calciopoli). «Se ci fosse stato il VAR…», ha detto qualche tempo fa l’ex presidente interista Massimo Moratti. «Avrebbe dato il rigore alla Juve per fallo di Taribo West su Filippo Inzaghi all’andata», rispondono gli juventini.

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  • LA BEFFA DELLE BEFFE – 5 maggio 2002, ultima giornata di campionato. L’Inter è un passo dallo Scudetto che manca da oltre un decennio, gli basta battere la Lazio che non ha più nulla da chiedere al campionato. I nerazzurri vengono sconfitti inopinatamente per 4 a 2, mentre la Juventus seconda vince senza problemi contro l’Udinese e conquista lo Scudetto più incredibile di tutta la sua storia. Anni dopo, qualcuno ancora non ci crede…

  • PORTIERI VOLANTI – Ancora 2002, scontro diretto Inter-Juventus: bianconeri in vantaggio per 1 a 0 a pochi secondi dalla fine del match. Francesco Toldo, portiere nerazzurro, si lancia in area alla disperata ricerca del pareggio: tocca di testa e insacca. Gol suo? No, dirà qualche ora dopo il referto arbitrale: l’ha toccata in realtà per ultimo Christian Vieri. Rimangono la gioia di una rete insperata e… le proteste Juve: «Tutta l’Inter era addosso a Gigi Buffon: gol da annullare».

 

  • APOCALYPSE NOW – Estate 2006: scoppia Calciopoli, la Juventus finisce al centro del terremoto più grande della storia del calcio italico, accusata di aver truccato gli ultimi campionati (molti di più secondo gli interisti). Il direttore generale bianconero Luciano Moggi radiato, la Vecchia Signora retrocessa in Serie B per la prima volta nella sua eterna storia, i nerazzurri che festeggiano ed incassano a tavolino lo Scudetto di quella stagione nonostante il terzo posto finale in campionato (penalizzato anche il Milan secondo). Per l’Inter quello sarà “lo Scudetto degli onesti”, per la Juve “lo Scudetto di cartone”: ancora guerra sul conteggio dei campionati vinti rispettivamente da una parte e dall’altra.
  • BOTTE E BOTTE E BOTTE… – Juve-Inter qualche anno dopo torna al centro della guerra tra classi più infuocata che mai: nerazzurri dominatori del campionato, bianconeri costretti a risorgere dopo il ritorno in A. Nel 2009 Juventus-Inter (2 a 1) si trasforma nel Far West: gomitata del bianconero Felipe Melo (lo stesso che poi vestirà qualche anno dopo la maglia nerazzurra) a Mario Balotelli, segue lite tra Buffon e Thiago Motta, quindi per chiudere in bellezza Cristian Chivu tira una testata a Momo Sissoko. In campo volano gol e mazzate.

  • LA RIVALSA – Nel 2012 la Juve di Antonio Conte torna a dominare e non perde una partita da 49 turni. Sì esatto: quarantanove. Gli resta solo un risultato utile per fare cinquanta tondo e chi tocca contro? Esatto. L’Inter vince per 3 a 1 (doppietta di Diego Milito e gol di Rodrigo Palacio): che vendetta!
  • AMICI MAI – Gennaio 2014, i rapporti tra Juve e Inter sembrano essersi distesi. Sembrano… I due club si accordano per uno scambio alla pari: l’attaccante bianconero Mirko Vucinic in nerazzurro e il centrocampista Fredy Guarin a Torino. Tutto fatto: i due giocatori svuotano pure i rispettivi armadietti e salutano i compagni. Poi ci si mettono di mezzo i tifosi (soprattutto quelli nerazzurri) e i social: scambio saltato. Mai fare affari col nemico.
  • L’ULTIMA BEFFA – Coppa Italia 2016, Juventus e Inter si giocano la finalissima: all’andata i bianconeri vincono 3 a 0 in casa, al ritorno i nerazzurri ribaltano incredibilmente il risultato e vincono a loro volta 3 a 0. Tempi supplementari e calci di rigore. Palacio spedisce sulla traversa il tiro decisivo, i bianconeri volano in finale contro il Milan (e vincono il trofeo). Per molti tifosi juventini c’è ancora più gusto a vincere così, gli interisti sono ansiosi di ricambiare il favore.