2015
L’intramontabile Arshavin
Una carriera divisa tra Arsenal e Zenit San Pietroburgo: Andrey Arshavin
Nell’ultimo decennio il calcio russo si è ritagliato sempre più spazio andando a competere anche con quelli che sono considerati attualmente i principali campionati continentali. I numeri parlano chiaro: le compagini dell’est Europa sono riuscite a dare del filo da torcere anche alle big riuscendo, inoltre, ad alzare anche qualche trofeo negli ultimi anni. E tra i simboli dell’exploit di questo movimento non possiamo non citare Andrey Arshavin, trequartista dalla classe sopraffina ma che per colpa della sua discontinuità non è mai riuscito ad esplodere del tutto. Il classico talento destinato ad entrare nell’Olimpo dei numeri 10 ma che è inciampato proprio sul più bello. Ma, nonostante gli anni d’oro siano ormai alle spalle, Lo Zar continua ad incantare con la maglia dello Zenit San Pietroburgo quando le 34 primavere sono sempre più vicine. E chissà se Fabio Capello tornerà a prenderlo in considerazione in vista dei prossimi impegni ufficiali della Nazionale: dopo le ultime delusioni, con un Arshavin in più tutto potrebbe essere più semplice.
LA CARRIERA – Andrey Arshavin (traslitterazione anglosassone di Andrej Sergeevi? Aršavin), è nato a San Pietroburgo (Russia) il 29 maggio 1981. Dopo aver trascorso parte delle giovanili con la Lokomotiv Mosca, passa alla corte dello Zenit San Pietroburgo nel 1999, giocando prima con le riserve per poi passare tra le fila della prima squadra l’anno successivo. Il duttile trequartista riesce subito ad impressionare tutti aggiudicandosi per più volte il titolo di giocatore russo dell’anno e guidando lo Zenit, nella sua prima esperienza con il club sovietico, alla vittoria di un campionato, una Supercoppa di Russia, una Coppa Uefa (ora Europa League) e una Supercoppa Europea. Nel gennaio 2009 l’Arsenal decide di portarlo in Premier League versando circa 20 milioni di euro per strapparlo alla concorrenza. Nonostante la classe indiscussa, in Inghilterra non riesce mai ad esplodere del tutto e dopo tre stagioni ritorna alla corte dello Zenit in prestito, contribuendo nei sei mesi successivi alla conquista di un altro titolo in patria. A fine stagione ritorna alla base ma dopo un altro anno deludente con la maglia dei Gunners arriva la separazione definitiva con i londinesi: ancora lo Zenit, infatti, nell’estate del 2013 lo preleva a parametro zero dopo che Lo Zar aveva collezionato in tutto 145 presenze, 32 reti e 46 assist tra le fila della compagine di Wenger. Il ritorno in Russia rappresenta per il trequartista una vera rinascita con le ultime apparizioni che gli hanno permesso di raggiungere un totale di 383 gettoni, 89 reti e 121 assist con l’attuale club, numeri che lo hanno incoronato come uno dei migliori assist-man del calcio europeo.
IN ATTESA DI UNA CHIAMATA – Con la maglia della propria Nazionale, dopo aver disputato 9 gare siglando anche un gol con l’Under-21, Andrey Arshavin ha esordito il 17 maggio 2002, all’età di 20 anni, con l’allora commissario tecnico Oleg Romantsev che lo lanciò in campo nella sfida pareggiata per 1-1 contro la Bielorussia. Da allora Lo Zar ha collezionato 77 presenze e 17 reti con la maglia della Russia, ma da tempo è rimasto fuori dal giro della Nazionale di Fabio Capello. Dopo la gara d’esordio sulla panchina russa, infatti, Don Fabio non lo ha più preso in considerazione ma in molti sperano che l’attuale ct ritorni a puntare su di lui. Nonostante l’età, infatti, è sempre dura tener fuori un talento del genere.