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De Vrij, il fenomeno che fa la differenza

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Lazio tornata ad alti livelli dopo una stagione ridimensionante: il peso di Stefan De Vrij

Lazio con Stefan De Vrij e Lazio senza Stefan De Vrij: un confronto impietoso. Stagione 2014-15, la prima del difensore olandese nella nostra Serie A, reti subite dalla Lazio: 38. Alla media di una a partita. Nella seguente stagione, quella del grave infortunio che ha estromesso De Vrij dai campi per l’intera annata, la Lazio ha incassato 52 gol: alla media di 1.37 a gara.

ATTUALITA’ – De Vrij sta tornando al centro della difesa (e del mondo) Lazio, i biancocelesti hanno incassato 13 reti in 12 sfide di campionato tornando sull’accettabile media di 1.08 a gara. Dunque ricapitolando: 1 rete o al massimo 1.08 a partita subite con De Vrij, 1.37 senza. Un raffronto oggettivamente impietoso che la dice lunga sulle ambizioni della Lazio e si riflette pienamente sulle classifica dei biancocelesti: terzi due anni fa con tanto di accesso – poi vanificato – al playoff di Champions League, ottava un anno fa e fuori dall’Europa, quarta oggi ai piedi del podio della Serie A.

GUIDA E SOSTANZA – Innanzitutto il livello del difensore: Stefan De Vrij garantisce alla Lazio quella solidità non attribuibile ai suoi colleghi di reparto. Forte, potente e reattivo in marcatura, rapido nei ripiegamenti e negli spostamenti laterali a sostegno degli esterni difensivi, imponente nel gioco aereo. Questa è la sostanza, poi c’è la leadership: a dispetto della sua giovane età – classe 1992 – si muove ed agisce con un attore navigato, con l’esperienza di chi ha scritto la storia di questo ruolo, con la consapevolezza e la tranquillità di chi sa di valere. Se non bastasse, valorizza chi gli gioca al fianco: rasserenati dalla sua presenza, a turno i suoi compagni di reparto forniscono prestazioni più solide che se lasciati al proprio destino.

AMBIZIONI LAZIO – Il pareggio del San Paolo sul campo del Napoli ha probabilmente alzato l’asticella: non è presto. Siamo già ad un terzo del campionato – per chi non se ne fosse ancora accorto – ed è legittimo tracciare i primi equilibri e le rispettive tendenze: non cadendo sul campo di una squadra notevolmente più strutturata ed accreditata, reagendo immediatamente allo svantaggio e portando a casa un punto di notevole rilevanza, la Lazio non può più nascondersi. Il lavoro di Simone Inzaghi – che si sta prendendo le sue rivincite su chi lo voleva inadeguato nella gestione del delicato ruolo – ha portato senz’altro equilibrio: la sfida di questa Lazio è di non smarrirlo. Un sostegno ad una rosa non completa può arrivare dall’assenza dalle coppe: i biancocelesti possono concentrare tutte le loro attenzioni sul fronte interno e, come accaduto due anni fa, sorprendere tutti.