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Gravina: «Lega Pro con riforme, trasparenza e mutualità»

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Messina serie c

Il confermato presidente della Lega Pro Gabriele Gravina ha illustrato le prime idee del nuovo capitolo della Lega Pro

Gabriele Gravina è stato confermato alla presidenza della Lega Pro. La votazione, avvenuta nel corso dell’assemblea elettiva delle società associate, ha visto l’imprenditore di Castellaneta vincere con 55 voti sui 59. Verrà affiancato da Mauro Grimaldi (vicario) e Walter Baumgartner vice, Giancarlo Abete e Stefano Rosso consiglieri federali.

IMPEGNO QUADRIENNALE – Gravina, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha fatto il punto della situazione su Lega Pro e calcio italiano. Delle 60 società facenti parte della Lega, ben 59 hanno preso parte alla votazione: unica assente il Lecce. Un risultato importante, che però non sorprende Gravina: «Sì, perché in questi mesi ho condiviso con i presidenti, tutto, con trasparenza e onestà. Era uno dei miei obiettivi, rendere questa Lega davvero libera e democratica». Il confermato presidente non esclude una candidatura futura alla presidenza della FIGC, ma precisa: «Se l’impegno per le mie aziende e l’organizzazione che ci siamo dati in Lega Pro me lo consentiranno, arriverò alla fine del quadriennio. Sempre che l’assemblea mi sostenga, ovviamente». E a proposito di Federazione ha detto: «Riforme in FIGC? Certamente. E alla prossima riunione porterò il nostro progetto di rating, che è pronto per essere lanciato».

LATO ECONOMICO – Capitolo mutualità ed espansione del brand: «Chiedo che la mission della Lega Pro abbia adeguato riconoscimento economico. Il sistema va riequilibrato, renderlo virtuoso costa risorse. Noi produciamo un vantaggio per tutto il calcio italiano, chiediamo che qualcuno ce lo riconosca. È uno dei due obiettivi fondamentali del prossimo quadriennio. L’altro obiettivo è continuare a valorizzare il nostro brand. Abbiamo fatto passi da giganti in otto mesi, ma c’è ancora molto da fare. Come ho detto ai presidenti, la Lega Pro è stata rimessa in asse, ora va lanciata in mare aperto».