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L’ex arbitro Pieri: «Con il VAR c’è più giustizia in campo»

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Il VAR è stato uno delle novità del 2017, l’ex arbitro Pieri prova a fare un bilancio

Una delle novità più discusse del 2017 è stato senza dubbio l’introduzione del VAR che ha rivoluzionato il modo di arbitrare in Italia. A tracciare un bilancio di questa prima parte di stagione ci ha pensato l’ex arbitro internazionale Tiziano Pieri a “La giostra del gol”, trasmissione di Rai Italia: «Nessuno è perfetto figuriamoci nel calcio, ma adesso c’è più giustizia in campo – dice l’ex fischietto – L’esperimento ha di fatto eliminato le proteste in campo e sugli spalti, corretto diversi errori evidenti, evitandone altri, e dopo 188 partite (due sono da recuperare) gli errori gravi ed evidenti commessi dal Var per me sono stati appena sei. Ci sono stati poi interventi che hanno lasciato dubbi e perplessità (su tutti il contatto Skriniar-Perotti in Roma-Inter), ma in quel caso possiamo parare di episodi ‘grigi’, di interpretazioni e non di chiaro errore che è all’origine del protocollo per il quale si applica il Var, come da indicazione della Fifa». 

Pieri poi analizza i numeri del VAR a questo punto del campionato: «I gol annullati per fuorigioco sono stati 9, mentre gli offside revisionati con il gol (dopo l’errore del guardialinee) sono stati 3. Le espulsioni decise ‘a tavolino’ sono state 10, di cui due per chiara occasione da rete (il contatto Ceccherini-Kessie in Crotone-Milan e Felipe-Dzeko in Roma-Spal, entrambi inizialmente sanzionati solo col ‘giallo’). Due i rigori tolti per fuorigioco». Ci sono stati poi arbitri che hanno ‘beneficiato’ più degli altri del VAR: «I fischietti che sono stati più ‘aiutati’ della Var nella prima parte di stagione sono stati Mariani (andato 5 volte al video) e Valeri (4 volte), mentre Calvarese e Irrati non sono mai andati a bordo campo davanti alla ‘moviola’». 

Non sono mancati però gli errori: «Essendo ancora in una fase sperimentale qualcosa talvolta non ha funzionato o per errori di protocollo (Bologna-Torino alla 1ª giornata) o per chiari errori di valutazione del Var: penso al rigore assegnato ai rossoblù durante Genoa-Juventus, che non andava dato per il fuorigioco di partenza di Galabinov; alla clamorosa trattenuta di Spinazzola su Astori in Fiorentina-Atalanta; al gol di Verde in fuorigioco durante Sassuolo-Verona; al rigore negato ai padroni di casa in Bologna-Cagliari per una evidentissima trattenuta di Ionita su Maietta; alla clamorosa svista di Giacomelli in Lazio-Torino per il braccio in area di Iago Falque; al mani grossolano di Torreira davanti alla porta durante Sampdoria-Sassuolo». Pieri poi prova a sfatare il falso mito della perdita di tempo in campo: «È un falso problema perché ci sono differenze minimali nel gioco effettivo tra quando non c’era il Var ad ora. Adesso tutte le reti sono ‘certificate’ e se nella fase sperimentale si utilizza qualche minuto, se serve a chiarire una fase di gioco, ben venga».