Malcom, ruolo e caratteristiche tecniche - Calcio News 24
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Ligue 1

Malcom, tutto quello che non sai sul brasiliano che sta rilanciando le ambizioni del Bordeaux

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Malcom Filipe Silva de Oliveira

Malcom è arrivato in Francia nel silenzio generale, ma sta maturando di partita in partita: che il futuro del Brasile passi anche dai suoi piedi?

Nel periodo che si affacciava sul momento più buio del calcio brasiliano – quello della nazionale che perde 7-1 in casa contro la Germania e dei club che non vincono una Libertadores dal 2013 -, il movimento calcistico è stato sempre in grado di proporre giocatori interessanti. E uno degli ultimi in tal senso potrebbe essersi accasato in Francia come zona di passaggio tra un futuro luminoso e un passato promettente. Malcom Filipe Silva de Oliveira è cresciuto all’ombra di quel Corinthians che aveva vinto la Libertadores nel 2012 e persino battuto il Chelsea nella finale del Mondiale per club dello stesso anno. L’ha fatto esordire Mano Menezes, un tecnico importante nel panorama verdeoro. Ora il percorso è proseguito in Ligue 1, dove a Bordeaux i tifosi possono osservarlo ogni week-end nella sua crescita costante. Un gioiello ancora grezzo, ma che potrebbe veramente interessare molti nei mesi a venire.

ANAGRAFICA

Nome e Cognome: Malcom Filipe Silva de Oliveira

Data di nascita26 febbraio 1997

Club: Bordeaux

NazionalitàBrasiliana

RUOLO E CARATTERISTICHE TECNICHE

Ruolo naturaleAttaccante

Ruolo alternativoAla destra/Ala sinistra

Ruolo potenzialePunta centrale

Piede: Destro

Punti di forza: Non è più così strano debuttare molto giovani, però debuttare a 17 anni nel campionato di casa rimane comunque un segno di forte personalità, così come quello di prendersi il Bordeaux sulle spalle in un campionato dominato ora da altre potenze (su tutte il Paris Saint-Germain). E che dire delle sue doti tecniche? Capace di ben utilizzare entrambi i piedi, Malcom sarebbe teoricamente mancino, ma non lo si nota tanto. Parte da destra per accentrarsi e sfruttare il suo sinistro; in campo aperto sembra un centometrista elegante, capace di trascinare gli avversari alle sue spalle. La progressione palla al piede è il punto forte, insieme a un dribbling preciso e letale.

Punti deboli: Per Malcom c’è un lavoro da fare sicuramente, che è quello che riguarda il fisico. Nella Ligue 1 per ora basta quel che si ha, ma non c’è dubbio che il ragazzo debba irrobustirsi per farcela anche in campionati più impegnativi. Tuttavia, il tempo c’è e il brasiliano lo deve usare per progredire in tale aspetto. Tatticamente, viene da chiedersi se in campionati con le maglie più chiuse potrebbe ritrovarsi in difficoltà: come disse una canzone, “lo scopriremo solo vivendo”.

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POTENZIALE

Campionato ideale: Già in Ligue 1 sembra trovarsi benissimo, visto che la Francia è un buon punto di passaggio per tanti talenti, nonché un panorama vasto e da sfruttare per chi gioca in squadre molto forti (guardate la media-gol di Cavani a Parigi e capirete molto sul massimo campionato francese, al di là della straripante potenza dell’uruguayano). Tuttavia, in Liga Malcom potrebbe trovare una colonia brasiliana ben nutrita, magari in quel Barcellona che ancora non pensa al domani o al post-Messi. Tuttavia, nel 4-3-3 tipico dei blaugrana, veder emergere l’ex Corinthinans alle spalle dell’argentino sarebbe un processo non solo curioso, ma forse un giorno persino passibili di documentario a marca Netflix. Non sarà comunque facile portarlo via da Bordeaux, visto che il club francese ha rifiutato la corte del BVB e non accetta meno di 60 milioni per il ragazzo.

Chi ci ricorda: Ha un pochino di quel Robinho che incantò con il Santos prima di arrivare in Europa. La carriera di Robinho – ex Real Madrid, Manchester City e Milan, oggi all’Atlético Mineiro – non è stata propriamente all’altezza delle attese. C’è stata sempre l’impressione che potesse fare di più, che non abbia raccolto quello che poteva prendersi. L’impressione è che Malcom sia leggermente meno dotato del funambolo visto al Santos, ma che stia crescendo meglio, con meno fretta e che possa sostanzialmente avere un curva d’apprendimento più costante, senza incappare in scivoloni eccessivi (comunque parzialmente concessi a un classe ’97).

Dove può arrivare: Sarebbe una bella operazione vederlo in Serie A, dove comunque dovrebbe avere il tempo d’ambientarsi. In fondo, guardando l’operazione dell’Inter riguardante Gabigol, l’impressione è che questa nuova generazione di talenti brasiliani – al di là di potenzialità, ruolo e possibile crescita – abbia bisogno del proprio tempo, che non possano spaccare il mondo appena arrivati in Italia (come faceva Kakà a metà anni 2000 o come ha fatto lo stesso Ronaldinho appena arrivato a Parigi). In questo senso, sarebbe interessante vedere Malcom a Roma, sponda giallorossa. Sappiamo come la Roma sia piena in quel ruolo in questo momento (Defrel più Schick), ma con il passare del tempo l’ex Samp potrebbe cimentarsi nella posizione di falso nueve, accentrandosi, portando via difensori e lasciando spazi enormi per gli inserimenti degli esterni. Come Malcom, appunto.

SEGNI PARTICOLARI

Malcom non ha ancora esordito per la nazionale brasiliana, ma ha giocato con l’U-20, con la quale ha sfiorato il Mondiale di categoria nel 2015, perdendo solo in finale con la Serbia (all’epoca schierante Sergej Milinkovic-Savic, a pochi mesi dal suo arrivo alla Lazio). Partito dalla panchina, uno dei suoi compagni era Gabriel Jesus, che oggi incanta nel City di Guardiola. L’intelligenza del Bordeaux è stata di prenderlo quando il suo talento s’intravedeva, ma non era ancora manifesto: nel gennaio 2016, Malcom è arrivato in Gironda per cinque milioni di euro. Un investimento ragionevole, che potrebbe pagare molto nel lungo termine. A quanto pare, il parere determinante per Willy Sagnol – allora tecnico del Bordeaux – lo ebbe Zé Roberto, suo ex compagno al Bayern Monaco e decisivo nel consigliare il giovane brasiliano all’allenatore dei Girondins. Dopo l’eliminazione dai preliminari di Europa League 2017-18, Malcom ha avuto qualche dubbio sul restare, essendo ancora aperta la finestra di mercato: convinto dal tecnico Jocelyn Gouvernnec, alla fine ha deciso di prolungare di una stagione l’esperienza a Bordeaux.