2015
Memphis Depay, l’esterno perfetto
Da poco un giocatore del Manchester United, il ragazzo del Psv ha incantato tutti
Essere etichettati come giovani promesse non sempre è un bene. Se sei olandese, poi, senti ancor di più il peso delle responsabilità. Lo sa bene Robben, che a metà della sua carriera si è sentito definire dai più come il ‘talento di cristallo’, per via degli infortuni che lo hanno martoriato soprattutto durante la sua esperienza al Chelsea. Adesso però in Olanda assistono, o meglio hanno assistito, all’esplosione di un Robben al contrario, in tutti i sensi. Memphis Depay non è solo un’ala che parte da sinistra per accentrarsi e concludere col destro –al contrario di Robben-, bensì anche un giocatore già molto forte fisicamente. Malgrado i suoi 176 centimetri, l’esterno del PSV Eindhoven riesce a tener botta anche contro avversari ben strutturati dal punto di vista fisico, riuscendo a dribblare pressoché chiunque sulla fascia. Depay è un ragazzo semplice, dai trascorsi burrascosi. Depay nasce a Moordrecht, una cittadina olandese, da genitori ghanesi, e fino ai quattro anni vive una vita tranquilla, fin quando il padre non decide di abbandonare lui e la madre. Depay quindi trova nel calcio una consolazione: inizia giocare con la squadra della sua città, il Moordrecht appunto, fino al 2003, anno in cui si trasferisce allo Sparta Rotterdam all’età di 9 anni. Passano tre anni, ed il PSV si accorge di lui. Devi avere tanto talento se la seconda squadra d’Olanda si accorge di te quando sei ancora un ragazzino, per non dire bambino. Ecco, da qui inizia l’avventura di Depay.
SUBITO LE COPPE – Depay trascorre cinque stagioni nelle giovanili del Psv, configurandosi come un’ala sinistra che gioca col destro. Il contrario di Robben, dicevamo. Al pari del connazionale del Bayern Monaco, Depay preferisce partire da sinistra per poi accentrarsi: assist e gol sono pezzi del suo repertorio. Tecnica e rapidità sono le principali caratteristiche del talento oranje, ma non manca anche l’altruismo, prerogativa sviluppata nel corso del tempo. Dopo cinque anni nelle giovanili, Depay entra a far parte della prima squadra. L’esordio con gol avviene il 21 settembre 2011, nella gara di Coppa d’Olanda contro il VVSB. Bisogna attendere il 26 febbraio 2012 per vedere il ragazzo esordire anche nelle Eredivisie, contro il Feyenoord. Meno di un mese dopo, il 18 marzo, Depay segna il suo primo gol in campionato, contro l’Heerenveen, dopo esser subentrato a Mertens, altro talento. La sua prima stagione con la maglia dei ‘grandi’ del PSV coincide anche col primo trofeo: l’8 aprile infatti la squadra di Eindhoven alza al cielo la Coppa d’Olanda, dopo aver battuto l’Heracles Almelo. Depay chiude la stagione con 6 gol in 13 partite. La stagione seguente si apre con la vittoria della Supercoppa d’Olanda, si chiude con 10 gol in 40 presenze. Ma è l’annata 2013/14 a consacrare definitivamente Depay, facendolo passare da giovane promessa a talento affermato. Il ragazzo diventa ormai titolare fisso della fascia sinistra del PSV: Depay colleziona 32 presenze in campionato, segna 12 gol, e arriva anche la prima rete in campo internazionale, il 30 luglio 2013 nel preliminare contro lo Zulte Waregem. La prima segnatura in Europa League arriva il 3 ottobre successivo, contro il Chornomorets Odessa. La stagione si chiude con il sogno che si avvera: van Gaal convoca Depay per il Mondiale in Brasile. Un vero e proprio traguardo raggiunto per il giovane esterno, che ha fatto tutta la trafila in nazionale, partendo dall’Under-17. Il debutto con la Nazionale oranje era già avvenuto in ottobre, nel match di qualificazione contro la Turchia, ma durante la competizione iridata in Brasile il ragazzo si mette in evidenza, segnando due gol durante due spezzoni di gara. La prima rete arriva alla seconda partita: Depay segna il gol del 3-2 finale contro l’Australia. La seconda marcatura arriva nella gara successiva, la terza del girone, contro il Cile, al 92esimo. Ma per Depay e l’Olanda il Mondiale finisce in semifinale, contro l’Argentina, anche se la soddisfazione è tanta.
IL PRESENTE SI CHIAMA UNITED – La stagione attuale delle Eredivisie deve ancora concludersi: manca ancora un turno, ma è il PSV ad aver trionfato, con 85 punti, +14 lunghezze sull’Ajax secondo. E proprio in questa stagione Depay è esploso con me non mai. 22 gol in 29 partite di campionato, 5 reti in 8 apparizioni in Europa League: uno score che è valso al giovane esterno il trasferimento al Manchester United. Eh sì, la stagione non è ancora finita, ma i Red Devils si sono già assicurati il giocatore per la prossima stagione: circa 23 milioni di sterline nelle casse del PSV, ed un talento assicurato alla corte di van Gaal. Ed è proprio van Gaal una delle fortune di Depay. Il tecnico olandese sa già come trattare i ragazzi che arrivano in un club del calibro dello United, ed ha già allenato Depay con l’Olanda, per cui favorirà l’adattamento dell’esterno rampante. Il rischio è, ovviamente, quello di bruciare un ragazzo d’oro come Depay. La pressione dell’Old Trafford potrebbe essere insostenibile: i tifosi dei Red Devils sanno andarci giù pesante, come insegna la storia di De Gea, e sono molto esigenti. Il (probabile) ritorno in Champions League della squadra significa più impegni, più partita ma soprattutto più vittorie. Adesso però il Manchester ha un’arma in più: Depay farà comodo al club di van Gaal, anche se nella prossima stagione il ragazzo dovrà dimostrare di poter essere competitivo anche nel campionato più ostico del mondo, la Premier League.