Milan, Kalinic sceglie un numero speciale: il croato sfida un passato pericoloso - Calcio News 24
Connettiti con noi

Milan News

Milan, Kalinic sceglie un numero speciale: il croato sfida un passato pericoloso

Pubblicato

su

kalinic fiorentina

Kalinic sceglie il numero 7: una maglia speciale in casa Milan, che ai tifosi rimanda subito alle prodezze di Shevchenko. Una decisione che rappresenta una sfida al passato

Di Canio, Davids, Ba, Ricardo Oliveira, Pato, Robinho, Menez, Luiz Adriano, Deulofeu e Niang. Ma soprattutto Andriy Shevchenko, un ricordo che per i tifosi del Milan rappresenta un sogno. Nikola Kalinic ha voluto la sette, scegliendo un numero che nel passato rossonero è diventato molto affascinante grazie all’attaccante ucraino, ma che ha anche portato un pizzico di sfortuna a tutti coloro che l’hanno presa prima, ma soprattutto dopo di lui.

Prima del bomber, sbarcato a Milano nel 1999 dalla Dinamo Kiev, la maglia numero sette era stata presa in carico da Paolo Di Canio, Edgar Davids e Ibrahim Ba, giocatori che per vari motivi in rossonero non hanno mai combinato nulla di buono. L’arrivo di Shevchenko ha rappresentato uno straordinario punto di rottura, visto che con quel numero magico sulle spalle ha vinto tutto: Scudetto, Champions League, Coppa Italia, Supercoppa Italia e Supercoppa Europea. Trofei e gol che lo hanno fatto diventare uno dei centravanti più forti nella storia di un club che gli ha permesso di vincere anche un Pallone d’Oro nel 2004.

Dopo Sheva, però, è calato il buio. Un buio che Kalinic dovrà cercare di lasciarsi alle spalle. Perché Ricardo Oliveira, Pato, Robinho, Menez, Luiz Adriano, Deulofeu e Niang non sono mai riusciti a diventare decisivi ed indispensabili per il Milan. E il croato, arrivato dalla Fiorentina, dovrà fare in modo che il trend si possa invertire sin da subito. Seguire le orme di Sheva non è certo una missione semplice, ma è comunque un obiettivo. Che Kalinic vuole inseguire a tutti i costi, cancellando i ricordi delle tante vittime che il numero 7 ha mietuto dopo l’addio dell’ucraino.