De Lauentiis: «Rinnovo Insigne? Prolunga, non si è capitani per la fascia»
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Napoli, De Laurentiis: «Insigne non rinnova, prolunga. Non si è capitani solo per la fascia»

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis stuzzica Lorenzo Insigne sull’argomento rinnovo. In una intervista il numero uno azzurro ha parlato anche di Carlo Ancelotti e di mercato

Proprio quando sembrava essere ricomparso il sereno nei rapporti tra Lorenzo Insigne ed il Napoli dopo mesi di tensioni con la prospettiva di un rinnovo, tutto torna in discussione. Il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, nel corso di una tagliente intervista rilasciata stamane al Corriere dello Sport, ha provocato l’attaccante azzurro su più argomenti, partendo proprio da quello contrattuale: «Insigne non aspetta un incontro con me e nemmeno un rinnovo, al massimo un prolungamento – le parole del numero uno partenopeo – . Se vuole rimanere con noi a vita allora ce lo dice e noi facciamo un’eventuale discussione su come tenerlo a vita e farlo diventare un simbolo ulteriore del Napoli, anche se già lo è vista la sua napoletanità».

Dopo l’addio di Marek Hamsik, Insigne è il nuovo capitano azzurro, ma anche su questo aspetto De Laurentiis avrebbe da ridire: «Lorenzo è napoletano, quindi come napoletano ha tutte le credenziali per essere capitano. Queste però sono cose che bisogna desiderare, volere e attuarle facendo anche presa sullo spogliatoio. Un vero capitano non è solo quello che porta il gagliardetto o la fascia, ma è anche quello che sa parlare alla squadra e sa come convincerla a poter raggiungere determinati traguardi».

Nonostante un’altra stagione senza trofei, De Laurentiis conferma la propria soddisfazione e conferma Carlo Ancelotti: «Sono soddisfattissimo. Non bisogna mai dimenticarsi che Cristiano Ronaldo è quel plus inimmaginabile e che la Juventus aveva una continuità di allenatore, noi avendolo cambiato è come se avessimo ricominciato da capo. Siamo a 10 punti dall’Inter, 14 dal Milan e 15 sulla Roma e le milanesi fatturano molto più del Napoli. Un voto ad Ancelotti? Otto. Perché è arrivato in un contesto che non conosceva, in un calcio italiano completamente diverso da ciò che aveva frequentato negli ultimi anni, quindi chapeau».

La chiosa finale è sul mercato, con i nomi di Kieran Trippier (Tottenham) ed Hirving Lozano (PSV Eindhoven) a tenere banco sui fronti difesa e attacco: «Di nomi ne abbiamo tantissimi sul taccuino, ma è più importante curare il mercato in uscita, perché l’anno scorso abbiamo dovuto sistemare giocatori importanti al Parma e ad altri club. Non possiamo comprarne altri per farli giocare altrove».