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Non solo Nainggolan: i dieci giocatori che hanno detto no alla Juve

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Non è solo il centrocampista belga della Roma ad aver rifiutato i bianconeri. Dal grande Gigi Riva, passando per Nesta, fino ad arrivare a Berardi e Draxler: tutti i giocatori che hanno detto no alla Juve

Sono tanti, tantissimi in giro per il mondo, i giocatori che firmerebbero per la Juve ad occhi chiusi. Senza nemmeno pensare al contratto, perché per tanti vestire la maglia bianconera è un vero e proprio sogno, quasi una ragione di vita. E il privilegio di far parte della Vecchia Signora non è certo per tutti. Ma c’è chi dice no. Perché non tutti, per svariate ragioni, desiderano giocare alla Juve e qualche esempio nella storia c’è. L’ultimo, in ordine di tempo, è Radja Nainggolan, fortissimo centrocampista della Roma a lungo corteggiato da Marotta e Paratici. Ma il belga, già qualche anno, è diventato il paladino dell’anti-juventinità: ha sposato la causa giallorossa, incarnando totalmente lo spirito di rivalsa nei confronti dei campioni d’Italia ed esternando a più riprese l’odio sportivo nei confronti della Juve. Usando anche parole molto forti, come quelle dette alcuni mesi ad un gruppo di tifosi romanisti: «Io sono contro la Juve, lo sono da quando sono nato. Prima di arrivare a Cagliari già odiavo la Juve. A prescindere. Avrei dato tutto per vincere contro di loro. Allo Stadium però col Cagliari non ho mai perso. Li odio perché vincono sempre per un rigore o per una punizione… Sono venuto alla Roma perché volevo vincere qualcosa contro la Juve». Dunque, Marotta e Paratici si dovranno mettere il cuore in pace: Nainggolan farà di tutto per non vestire la maglia bianconera. E per uno come lui non sarà certo un sacrificio. Ci sono altri dieci giocatori che, a loro modo, sono passati alla storia per aver rifiutato il trasferimento alla Juve.

  1. GIGI RIVA – Era una straordinaria bandiera del Cagliari e non avrebbe mai accettato di andare alla Juve. Rombo di tuono è passato alla storia per essere rimasto in Sardegna, conquistando anche lo storico Scudetto del 1970. E i tifosi rossoblù lo ricordano soprattutto perché è stato capace di resistere alle lusinghe bianconere, come ha ammesso lui stesso pochi anni fa: «Il Cagliari era tutto per tutti e io capii che non potevo togliere le uniche gioie ai pastori. Sarebbe stata una vigliaccata andare via, malgrado tutti i soldi della Juve».
  2. ALESSANDRO NESTA – Voleva restare alla Lazio e andò al Milan, nell’estate del 2002, per evitare il fallimento del club biancoceleste. E, pur di restare a Roma qualche anno prima rifiutò la Juve, come ha confermato recentemente: «Io non mi vedevo fuori da quella società, da quella squadra, non ero pronto a prendere la valigia e lasciare quello che era stata fino ad allora, almeno calcisticamente, la mia vita. Io avevo giocato solo lì e pensavo che avrei finito alla Lazio».
  3. ANTONIO CASSANO – Per Fantantonio sono ben quattro i no detti alla Juve, società troppo diversa dal suo modo scanzonato di intendere il calcio. E qualche giorno fa lo ha ricordato col sorriso: «Ho detto quattro volte no alla Juve e non mi pento. La prima quando ero al Bari e scelsi la Roma, due volte con Secco ds e infine Marotta. Sono forti però scelgono giocatori che vanno sempre dritti, sullo stesso binario. Io invece devo andare dove mi pare, ragiono con la mia testa».
  4. ANTONIO DI NATALE – Nulla contro la Juve per Totò, ma pur di restare all’Udinese ha deciso di resistere agli assalti delle grandi squadre. E il “no, grazie” ai bianconeri venne motivato così: «E’ stato semplice dire no perché tutto è durato un minuto, il tempo di parlare con la mia famiglia e decidere di restare ad Udine. Volevo continuare in questa squadra e in questa città dove sto bene». Del Neri lo rimpiange ancora adesso…
  5. DANIELE DE ROSSI – Qualche mese fa la Juve ha provato a strappare alla Roma De Rossi, ma Capitan Futuro ha preferito declinare l’offerta. Troppo l’amore che lo lega al club giallorosso, troppo grande la rivalità fra le due squadre per far sì che la trattativa possa andare in porto. Ma fra il giocatore e la Juve i rapporti sono comunque cordiali, molto diversi rispetto a quelli del compagno Nainggolan.
  6. LORENZO INSIGNE – Nel 2015 anche lo scugnizzo ha rifiutato la Juve. L’intesa con Napoli, la sua città natale, è troppo grande per poter essere rotta dal club bianconero. E i tifosi azzurri, visto anche il trattamento che hanno riservato al grande ex Higuain, non perdonerebbero mai Insigne, il volto partenopeo del Napoli di De Laurentiis. Che, infatti, ha fatto l’impossibile per trattenerlo.
  7. DOMENICO BERARDI – Il talento del Sassuolo lo ha ricordato qualche giorno fa alla Gazzetta dello Sport, raccontando così la scelta fatta nell’estate scorsa: «Il no alla Juventus in realtà per come lo dissi io non fu un no: era un sì al Sassuolo, il sì che a loro fra l’altro non avevo mai detto. Eravamo appena andati in Europa League: volevo giocarla con i compagni con cui me l’ero presa, volevo crescere ancora un anno». Ma in questa storia c’entra anche il tifo, mai nascosto, per l’Inter
  8. MAREK HAMSIK – Ha deciso di legarsi per sempre al Napoli e ciò ha anche implicato il rifiuto alla Juve. Marekiaro lo ha ammesso candidamente: «Cinque anni fa mi voleva il Milan. L’anno scorso, la Juventus. Alla fine non è successo niente perché ho sentito davvero la fiducia di allenatore e presidente che volevano che restassi. Lo prova il fatto che non c’è nessuna clausola liberatoria perché né io né il presidente ne abbiamo bisogno. Qui a Napoli la gente mi vuole troppo bene, non potrei andarmene».
  9. JULIAN DRAXLER – Nel 2015 era ad un passo dalla Juve, ma il talento dello Schalke 04 preferì rimanere in Germania firmando per il Wolfsburg. E, vista come è andata l’esperienza con i biancoverdi, non si è rivelata una scelta azzeccata. Solo ora, però, il tedesco ha ritrovato il sorriso, vista l’importanza che ha nel Psg. Ma quel no ai bianconeri fece infuriare pure Marotta, che disse: «Draxler non arriverà mai perché ha rifiutato la Juve due volte». Più chiaro di così…
  10. AXEL WITSEL – Era già arrivato a Torino, ma lo Zenit quest’estate fece resistenza e lo trattenne contro il suo volere. A gennaio sarebbe dovuto andare alla Juve e invece…è andato in Cina, beffando i bianconeri e spiegando così la scelta di accettare l’offerta del Tianjin Quanjian: «E’ stata una scelta molto difficile perché da una parte c’era il prestigio e la voglia di vincere della Juventus e dall’altra parte c’era un’offerta irrinunciabile come quella cinese e ho dovuto pensare per il futuro della famiglia. Ringrazio veramente di cuore i dirigenti bianconeri che con me sono stati molto gentili e hanno dimostrato di volermi veramente ma da adesso devo restare concentrato su questa nuova avventura».