Pagelle Milan del 2019: si conclude l'Annus Horribilis dei rossoneri - VOTI
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Pagelle Milan del 2019: si conclude l’Annus Horribilis dei rossoneri – VOTI

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Pagelle Milan del 2019 di Calcio News 24: ecco i voti per tutti i giocatori rossoneri che hanno fatto parte della rosa quest’anno

Pagelle Milan del 2019: si conclude l’ “Annus horribilis” del Milan: il 2019. Dall’addio di Gennaro Gattuso all’arrivo di Giampaolo e poi successivamente di Pioli; dalle operazioni fatte nel calciomercato estivo passando per una prima parte di stagione totalmente deludente conclusasi con l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic che esordirà nel 2020.

Pagelle Milan 2019: portieri

GIANLUIGI DONNARUMMA voto 6,5: sufficienza piena per l’estremo difensore rossonero che si conferma uno dei portieri più promettenti del calcio mondiale. Nonostante i tanti gol incassati in questa stagione (23 in 16 gare), il Milan deve ringraziare Gigio per non aver subito un passivo anche peggiore.
PEPE REINA voto 6: Chiamato per fare da “chioccia” a Donnarumma, Pepe Reina ha dimostrato di saper farsi trovare pronto nel momento del bisogno (quello che dovrebbe fare ogni buon secondo) come testimoniato dalla gara contro il Genoa vinta grazie anche ad un suo rigore parato.
ANTONIO DONNARUMMA voto 1: Uno, esattamente come il milione che ogni anno il Milan gli devolve per rivestire il ruolo di terzo portiere.

Pagelle Milan 2019: difensori

DAVIDE CALABRIA voto 5: Dopo un annata positiva, quella passata, il 2019 di Calabria ha rappresentato un grave passo indietro, soprattutto dal punto di vista tecnico, che l’ha visto farsi sorpassare in pianta stabile dal rientrante Andrea Conti. Il 2020 potrebbe rivederlo protagonista grazie anche alla sua duttilità: quest’anno ha giocato anche a sinistra e, una volta, anche come interno di centrocampo.
MATTIA CALDARA sv
ANDREA CONTI voto 6: Atteso da oltre un anno, la seconda parte del 2019 per Andrea Conti è stata tutto sommato positiva. Nel 2020 il terzino ex Atalanta riparte come titolare ma dovrà dimostrare di aver superato la figuraccia fatta nell’ultima gara del 2019 contro un Papu Gomez decisamente superiore.
LEO DUARTE voto 5: Dopo un ingresso obbligato per sopperire all’assenza di Mateo Musacchio, Duarte ha dimostrato di essere ancora acerbo per il calcio italiano. Purtroppo l’infortunio subito e l’operazione che lo costringerà a saltare i primi mesi del 2020 non permetteranno a Pioli di accelerare la sua maturazione dal punto di vista tattico.
MATTEO GABBIA sv
THEO HERNANDEZ voto 7,5: È sicuramente il terzino francese la più gradita sorpresa e, al contempo, il miglior giocatore del Milan del 2019. I 4 gol realizzati nelle 13 gare disputate in stagione lo rendono, oltre che il miglior marcatore del Milan, anche uno dei terzini più impattanti dell’intera Serie A.
MATEO MUSACCHIO voto 5,5: Divenuto per tutto il 2019 la spalla designata di Alessio Romagnoli, Mateo Musacchio non ha convinto pienamente nel ruolo di “titolarissimo” del Milan che ora cerca di chiudere in fretta per Todibo. Il suo contratto in scadenza nel 2021 palesa come la sua avventura in rossonero non durerà ancora per molto.
RICARDO RODRIGUEZ voto 5: Uscito nettamente sconfitto dal perenne ballotaggio con Theo Hernandez, ora per Rodriguez il 2020 potrebbe svilupparsi altrove: su di lui ci sono gli occhi di Watford e Napoli del suo ex allenatore Gennaro Gattuso che lo stima molto.
ALESSIO ROMAGNOLI 6,5: Nonostante qualche sbavatura, vedi il gol di Dybala contro la Juventus, Romagnoli resta una delle pietre angolari su cui poggerà il Milan del 2020. A deludere è, forse, il poco carisma dimostrato indossando la fascia da capitano ma a 24 anni può solo che migliorare.

Pagelle Milan 2019: centrocampisti

ISMAEL BENNACER voto 5,5: Dopo un inizio disastroso caratterizzato dal doppio fallo da rigore contro la Fiorentina, Bennacer ha guadagnato pian piano spazio innalzando anche il proprio livello tecnico vincendo il ballottaggio con un Lucas Biglia sempre più indirizzato sul viale del tramonto. Contro l’Atalanta, ultima gara del 2019, è stato però uno dei peggiori in campo. Occorrerà darsi una svegliata.
LUCAS BIGLIA voto 4,5: Il suo contratto in scadenza nel 2020 non verrà rinnovato e a giugno lascerà definitivamente il Milan. Nel frattempo guadagnerà i suoi 3,5 milioni l’anno guardando i compagni dalla panchina.
GIACOMO BONAVENTURA voto 6,5: In gran parte il suo 2019 è stato un anno da dimenticare ma nel corso degli ultimi due mesi Jack ha saputo ritagliarsi nuovamente lo spazio che merita al Milan. A 30 anni è uno dei giocatori più carismatici ed esperti dell’intera rosa, elemento imprescindibile anche nel 2020.
HAKAN CALHANOGLU voto 5,5: Partito in sordina con Giampaolo, Calhanoglu sembrava aver ritrovato fiducia nei propri mezzi dopo l’arrivo in panchina di Stefano Pioli. Oggi sembra essere tornato sui piatti livelli che hanno caratterizzato la sua intera avventura al Milan. Se a gennaio del 2020 dovesse arrivare un’offerta adeguata difficilmente la dirigenza rossonera insisterà per trattenerlo.
FRANCK KESSIE voto 5: Elemento unico per caratteristiche fisiche e atletiche nell’intera rosa, Kessie non ha sicuramente vissuto un anno da incorniciare sia dal punto di vista tecnico che da quello caratteriale: dalla lite con Biglia dello scorso marzo passando per il caso “maglia Acerbi” del mese successivo e infine con l’esclusione per scelta tecnica contro la Juventus di questa stagione. In questo momento il “suo gioco” non vale la candela.
RADE KRUNIC voto 6: Forse uno degli elementi più sottovalutati dell’intera rosa. Rade Krunic ha sempre dimostrato di essere uno dei pochi in grado di abbinare qualità e quantità al centrocampo rossonero ma dal punto di vista tattico va ancora un po’ educato. Belle speranze.
LUCAS PAQUETA voto 5,5: Dall’essere stato definito da Giampaolo “troppo brasiliano” al parziale rilancio con Pioli. Paquetà è stata forse una delle delusioni più cocenti tra gli investimenti operati da Elliott sul calciomercato. Tante ammonizioni, pochi gol e assist fanno di Paquetà un giocatore di indubbia qualità ma ancora totalmente inesploso. Il 2020, se Leonardo non lo porterà via, potrebbe però essere finalmente il suo anno: Ibra ama i giocatori con le sue caratteristiche.

Pagelle Milan 2019: attaccanti

FABIO BORINI voto 5: Dopo un pre-campionato da 7 in pagella, la stagione di Borini è stata praticamente inesistente. Due presenze con Giampaolo e poi il nulla sotto la gestione Pioli rendono l’attaccante italiano uno dei sicuri partenti in questi primi giorni del 2020.
SAMU CASTILLEJO voto 5,5: Nonostante le poche gare disputate e le tante panchine, Castillejo ha dimostrato di poter essere un giocatore utile alla causa rossonera quando chiamato in causa per sostituire il peggior Suso. La fiducia nei suoi confronti è poca, forse anche immeritatamente.
RAFAEL LEAO voto 5,5: Al pari di Castillejo, anche se utilizzato molto di più, Rafael Leao ha forse ricevuto poca fiducia nel corso di questa stagione. Da ventenne qual è non giocare con continuità non gli ha permesso di consacrarsi alternando a momenti di “ispirazione” altri apparentemente svogliati e deludenti.
KRZYSZTOF PIATEK voto 5: Nel corso di questo 2019 Piatek ha realizzato 15 reti in 38 gare, bottino forse insufficiente ma non disastroso se non analizzato nel particolare. Dopo le 11 reti siglate da gennaio a maggio del 2019 infatti i successivi 7 mesi di Piatek possono considerarsi un vero e proprio “dramma sportivo”. Le colpe per questo brutto tracollo non possono certo essere attribuite solo al centravanti polacco ma 4 reti siglate (di cui 3 su rigore) nella seconda parte del 2019 sono troppo poche anche per un attaccante “mal servito”.
ANTE REBIC sv: Praticamente mai utilizzato se non per sopperire alla doppia assenza di Castillejo e Suso contro la Lazio, il 2019 in maglia rossonera di Ante Rebic non può quasi essere giudicato. Probabilmente tornerà all’Eintracht lasciando Milanello come una meteora qualsiasi.
JESUS SUSO voto 4: È lui il peggiore rossonero, per peso specifico attribuitogli all’interno della rosa, di questo 2019. Jesus Suso ha tenuto in scacco dal punto di vista tattico il Milan per quasi tre anni costringendo ogni tecnico a dover adattare il proprio modulo alle caratteristiche “limitate” del talentuoso esterno destro spagnolo. Il risultato sarebbe potuto essere accettabile se accostato ai numeri, comunque sempre positivi, di Suso ma nel 2019 neanche le statistiche lo salvano: il gol siglato alla Spal e i soli due assist messi a segno nelle 15 gare disputate quest’anno solo assolutamente insufficienti. Ora il Milan e Raiola, suo nuovo procuratore, devono trovare una soluzione per permettere ad entrambe le parti di fare un passo oltre.

Pagelle Milan 2019: allenatori

STEFANO PIOLI voto 6: Arrivato come traghettatore, è rimasto tale, ma ha saputo ridare un minimo di identità ad una squadra completamente frammentata dai frequenti cambi in panchina attuati nel corso del 2019.
MARCO GIAMPAOLO voto 4: Arrivato con la nomea del “maestro” è stato il primo ad essere bocciato. Presentatosi come “talebano” è stato il primo a sconfessarsi cambiando i propri “dogma” alle prime difficoltà. Una delusione totale.
GENNARO GATTUSO voto 7: “Chiediamo scusa a Gattuso”. L’unico ad aver pienamente compreso i limiti tecnici di una squadra sopravvalutata in tutto e da tutti. Il suo gioco da provinciale, tutti dietro la linea della palla, non era sinonimo di limitatezza tattica ma una necessità.

Pagelle Milan 2019: dirigenti

PAOLO MALDINI, ZVONIMIR BOBAN, FREDERIC MASSARA voto 5: Arrivati in estate con l’obiettivo di riportare in auge “lo stile Milan” il duo di ex leggende rossonere ha dovuto scendere probabilmente ai patti con una politica, quella di Elliott, non pienamente condivisa. Il risultato è un calciomercato deludente fatto senza programmazione e che ha nel solo Theo Hernandez, prelevato fisicamente da Maldini in Spagna, l’unico sussulto degno di nota. Oggi il voto si alza leggermente dopo l’ufficialità di Zlatan Ibrahimovic ma è solo un “contentino” per loro come per noi.

Pagelle Milan 2019: proprietà

ELLIOTT, GAZIDIS, SCARONI voto 4,5: Il calcio non è un mondo per burocrati o banchieri e il Milan di Elliott ne è l’ennesima dimostrazione. La politica degli “Under 23” dettata dalla famiglia Singer ai propri uomini mercato è stato un totale fallimento come testimoniato dall’ultimo del quasi 39enne Zlatan Ibrahimovic che oggi riveste le sembianze del “salvatore della Patria”. Dal punto di vista mediatico la proprietà americana ha tracciato una linea alquanto palese: lo stadio ad oggi resta una priorità ben più della squadra che un giorno, forse, ci andrà a giocare.