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Roma, seconda stella a destra

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di francesco roma

La corsia destra della Roma si rifà il look: dopo Alessandro Florenzi anche Rick Karsdorp è pronto ad entrare nella lista dei convocati di Eusebio Di Francesco

Seconda stella a destra, questo è il cammino… canta Edoardo Bennato nella proverbiale isola che non c’è. Applicata all’avvio di stagione della Roma 2017-18 la seconda stella è Rick Karsdorp, la destra è la corsia giallorossa, il cammino quello da ritrovare dopo che – in assenza di ogni interprete possibile – Perisic ha fatto a fette il malcapitato ed adattato Juan Jesus nel mortifero secondo tempo di Roma-Inter. L’isola che non c’è, o meglio la copertura che non c’è: sì, perché l’asse destro difensivo giallorosso è apparso come una vera e propria isola ben distante dal resto della struttura generale della squadra, che si è comunque espressa su certi livelli di gioco prima di affondare sotto i colpi del poco dispiaciuto ex Spalletti, ma dopo aver centrato ben tre legni che avrebbero indirizzato la contesa su altri binari.

Roma, il recupero di Alessandro Florenzi

Ci sarà da attendere dopo la trafila di infortuni che ha compromesso la recente attualità di questo eccellente calciatore: il tempo necessario per ritrovare confidenza, consapevolezza, soprattutto i ritmi di cui necessita un interprete delle sue caratteristiche. Lo aiuterà la statura, non propriamente ingombrante, lo limiterà la circostanza per cui siamo al cospetto di un calciatore che non può limitarsi alla normalità. Ma che ha bisogno di gamba e fiducia per esprimersi sui suoi livelli. Con la calma che dunque tocca accostare ad un caso del genere, la carta Florenzi è probabilmente la migliore notizia possibile per mister Di Francesco: un jolly ideale per il suo 4-3-3, può ricoprire tutti i ruoli del versante destro, dall’esterno difensivo – seppur l’opinione personale resta quella di un evidente sacrificio e di una opposta attitudine mentale, trattandosi di un calciatore che nella mente ha il verbo attaccare – all’esterno d’attacco passando per le mansioni da mezzala, ruolo in cui si esaltò agli ordini di Zdenek Zeman. La polivalenza – è storia nota – nel calcio attuale rappresenta un valore aggiunto di inestimabile peso: poter agire in diverse fette di campo con simile qualità rende automaticamente un calciatore più prezioso di un omologo.

Rick Karsdorp nella Roma di Eusebio Di Francesco

Altro giro, altra corsa. O meglio verrebbe da dire: altro infortunio, altro recupero. Rick Karsdorp – acquistato questa estate dal Feyenoord campione d’Olanda per un importo complessivo di circa diciotto milioni di euro – pare aver superato i problemi fisici che ne hanno rimandato l’esordio in giallorosso e di conseguenza sarebbe pronto ad accedere nella lista dei convocati di prossima diramazione. Al Marassi con Karsdorp, che si è allenato in gruppo e vuole partire con la squadra in vista della delicata trasferta sul campo della Sampdoria. Ci sarà da aspettare meno rispetto al pieno impiego di Florenzi, almeno per quanto concerne il recupero fisico del calciatore: infortuni non paragonabili, per l’esterno olandese si tratterà essenzialmente di mettere benzina nei muscoli per ripresentarsi presto al 100%. L’attesa sarà invece inevitabilmente maggiore se consideriamo l’integrazione calcistica nel campionato italiano: nuova lingua, nuove abitudini, nuovo approccio alla tattica, nuovo modo di intendere il ruolo, nuovo allenatore, nuovi compagni. Nuova vita per intenderci: Karsdorp dovrà cambiare tutto e nei primi frangenti i problemi di comunicazione non agevoleranno i compiti.

Il lavoro dell’allenatore

Spetterà all’opera di Eusebio Di Francesco valorizzarne in pieno le caratteristiche e nel medio termine smussarne i difetti: Karsdorp è di base un esterno di spinta, dotato di ottimi fondamentali, a cui piace partecipare alla fase attiva del gioco, praticamente perfetto per il calcio sperimentale che si pratica in Olanda. Dove la predilezione è data al costrutto della squadra, pur privando il tutto della tipica attenzione difensiva che invece si impone in un calcio accorto come quello italiano: il grande passo di Karsdorp è dunque quello di non snaturarsi ma al contempo di rintracciare quelle necessarie coordinate difensive che gli consentano di diventare un esterno completo e perfettamente assimilabile al calcio italiano. In questa dimensione spazio-tempo, se ci sarà da attendere, Di Francesco potrà accontentarsi di Bruno Peres e del rientrante Florenzi: l’unico aspetto cruciale resta la necessità di svoltare a destra. Di uscire dall’impasse in cui ci si è ritrovati appena prima della sosta, fattore che ha condizionato un risultato molto rilevante, quello del primo scontro diretto del campionato, lasciando in eredità segnali negativi da una parte ed inaspettatamente incoraggianti dall’altra.