Romero: «Il Venezia mi ha aspettato. Rivoglio il Sergio di un tempo»
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Romero: «Il Venezia mi ha aspettato. Rivoglio il Sergio di un tempo»

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Sergio Romero, nuovo portiere del Venezia, si è presentato in conferenza stampa: le dichiarazioni dell’argentino

Sergio Romero, nuovo portiere del Venezia, si è presentato in conferenza stampa. Le dichiarazioni dell’argentino.

VENEZIA – «Il Venezia da due o tre settimane mi seguiva, mi hanno aspettato abbastanza fino alla mia decisione finale. Al di là di tutto la squadra mi è piaciuto molto, sono giovani, mi sento anche io giovane, c’è un grande club alle spalle, una grande società, penso che con questa squadra qua c’è tutto per rimanere in Serie A. Qui siamo una famiglia, è quella la prima cosa che mi ha portato qua, come quando sono andato alla Sampdoria, quando parlai con Garrone mi fece vedere che era una famiglia. Qua vedo la stessa cosa. Ho parlato con il direttore, abbiamo visto che questa non è solo un’azienda ma una famiglia, i ragazzi in campo si aiutano tanto tra di loro. Lo United è uno dei club più grandi del mondo, lo conosciamo, ma sono convinto che il Venezia abbia le carte in regola per fare bene».

CONDIZIONE – «L’anno scorso per me è stato strano, ma mi sono allenato tutto l’anno a Manchester, qualche giorno chiaramente mi allenavo da solo perché la squadra si allenava per la partita. Mi sento molto bene, ho fatto un bel lavoro anche quando sono tornato in Argentina, ho avuto due mesi per preparare il mio arrivo in un club, voglio far vedere di essere lo stesso Sergio che è arrivato a Genova prima e a Manchester poi».

SERIE A – «Sono partito sei anni fa, però non ho mai smesso di seguire l’Italia, ho visto in questi anni i campionati e le partite della A. Il livello si è alzato, la Juventus, l’Inter e il Milan hanno fatto vedere tanto, facendo annate molto positive. Hanno riportato il calcio italiano a un certo livello, mi aspetto che il mio ritorno aiuti il Venezia a restare in A. C’è una squadra giovane e di talento, abbiamo il nostro percorso da fare per restare in A, ma dobbiamo toglierci velocemente il pensiero salvezza per magari arrivare a metà classifica che dev’essere il nostro obiettivo».

MONDIALE IN BRASILE – «Quel Mondiale lì è stato ciò che cercavamo da un po’, ovvero riportare l’Argentina in cima al mondo, volevamo arrivare fino in fondo, avevamo capito subito che la squadra c’era, il gruppo era unito. La finale l’abbiamo trovata, purtroppo lì ci è mancato qualcosina ai supplementari, ma è stato l’inizio di quanto sta accadendo adesso, una squadra di giovani con uno come Messi che sta trainando gli altri. Per me tutto è iniziato nel 2014 e speriamo che l’Argentina l’anno prossimo in Qatar arrivi a quell’obiettivo che noi abbiamo solo sfiorato. Questo è il calcio, ai rigori forse avremmo avuto qualche chance in più, ma deve vincere uno e ci sono riusciti loro».