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Come cambia la Juventus con Schick

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La Juventus ha messo le mani su Patrik Schick: l’analisi dell’ultimo colpo bianconero

Dopo aver già incassato l’ok del calciatore, la Juventus ha trovato l’accordo totale con la Sampdoria ed ha così sbaragliato la concorrenza: per Patrik Schick in bianconero mancano soltanto le ratifiche finali. Il club blucerchiato perde così il suo gioiello classe ’96: da valutare i caratteri dell’accordo, arrivato con l’inserimento di contropartite tecniche o con una soluzione sostanzialmente cash, ma non cambia il succo. Il calciatore, poco convinto di un altro anno di permanenza in quel di Genova, ha fatto valere la sua assoluta volontà di compiere il grande salto ed andrà a completare il parco attaccanti a disposizione di Massimiliano Allegri per la prossima stagione.

Schick prima punta

Il primo impiego nella Juventus che verrà – quello da centravanti della squadra – lo vedrebbe come prima alternativa di Gonzalo Higuain: dovesse persistere questo impianto tattico, e non ci sono ragioni odierne che lasciano pensare diversamente, Mandzukic sarebbe definitivamente decentrato da esterno offensivo del 4-2-3-1, con Schick che fungerebbe da risorsa ulteriore nel ruolo di riferimento offensivo. Prima punta dalle caratteristiche differenti rispetto a quelle di Gonzalo Higuain: ottimi fondamentali tecnici, ma pedina che punta più su fisico ed accelerazione per trovare gli spazi necessari al suo incedere. L’argentino invece è più legato alla sua posizione, meno dinamico ma – giocoforza, considerando anche la differente esperienza – più freddo e spietato negli ultimissimi metri. Detto ciò, la prima stagione italiana di Patrick Schick ha numeri di un certo spessore: 13 reti complessive nei 1653 minuti disputati, alla media dunque di un gol ogni 127. Davvero poco male, considerati anche i 5 assist firmati, dimostrazione di una certa integrazione nel gioco di squadra.

Schick seconda punta

Quel che ha realmente impressionato di questo giovane attaccante ceco è la qualità dei mezzi tecnici e la profondità del suo repertorio: oltre al livello dei gol, c’è una sorta di inclinazione naturale nel trattamento della palla che fa pensare addirittura oltre la grandezza espressa. Nella Juventus, in un club del calibro che spetta riconoscere a quello bianconero, la padronanza assoluta dei fondamentali lo rende un attaccante polivalente: se non lo sei, nelle grandi squadra fai fatica ad emergere. Chiedere anche ad uno del livello di Dybala, che con il passaggio al 4-2-3-1 si è rimboccato le maniche per reinventarsi – con i risultati che tutti conoscete – trequartista. Patrik Schick può dunque variare sul fronte dell’attacco disegnato da Allegri per ricoprire anche i ruoli di supporto al riferimento offensivo. Lì dove, con tutto il massimo rispetto per interpreti essenziali quali Mandzukic e Cuadrado, la Juventus ha bisogno di aumentare la sua qualità per competere sempre più alla pari con le corazzate internazionali. Non che non lo abbia fatto s’intenda, ma per non lasciarsi trovare mai impreparata.

Schick per cambiare modulo

Dulcis in fundo… argomentazione proposta alla fine ma probabilmente la più interessante. L’innesto di Patrik Schick garantisce ad Allegri un ventaglio di soluzioni nuove: in primis la stretta coesistenza con Higuain. Da seconda punta, ruolo che tecnica e mobilità gli consentono di svolgere alla grande. Con Dybala alle spalle da rifinitore si tratterebbe di un 4-3-1-2 dall’altissimo contenuto qualitativo, con l’allenatore toscano che potrebbe ritrovarsi in determinati contesti ad aggiungere una mezzala al suo centrocampo senza che la squadra ne risenta in termini di pericolosità offensiva. Soluzione da non scartare è anche un 4-3-3 puro: in tal senso il lavoro di adeguamento tattico da parte di Allegri dovrebbe essere di un certo spessore, ma la giovane età del nuovo innesto ceco e la duttilità già ampiamente dimostrata da Paulo Dybala non rendono impossibili eventuali sorprese. Juventus-Schick, ennesima operazione lungimirante di una dirigenza che non si lascia minimamente condizionare dal carattere degli eventi e va dritta per la sua strada.