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Spalletti, il racconto di Tuttosport: giovane talento tra scuola e sogni calcistici. Un reportage che ripercorre la sua vita: dalla scuola ad oggi
Spalletti, il racconto di Tuttosport: giovane talento tra scuola e sogni calcistici. Un reportage che ripercorre la sua vita: dalla scuola ad oggi
Un reportage di Tuttosport ci porta indietro nel tempo, ripercorrendo la giovinezza di Luciano Spalletti attraverso i racconti dei suoi ex compagni di classe all’Istituto Professionale del Commercio Leonardo Da Vinci di Empoli. Un’occasione per scoprire un lato inedito del CT azzurro, tra sogni calcistici, aneddoti scolastici e rimpatriate che ne hanno scandito la carriera.
GLI ANNI DELLA SCUOLA
Alessandro Gelli e Carlo Gabbrielli, compagni di Spalletti dal 1973, ricordano un Luciano già con la testa nel pallone. «Onestamente lo studio non era il suo primo pensiero», ammette Gelli, sottolineando come Spalletti fosse già stato notato dalle giovanili della Fiorentina. Suo fratello Marcello lo attendeva all’uscita da scuola per portarlo agli allenamenti: il sogno di diventare calciatore era già vivo e, con la sua cultura del lavoro, sapeva di potercela fare. Gabbrielli aggiunge: «Noi eravamo un po’ quelli di serie b, ma lui a scuola era comunque bravo. Di sicuro aveva tanti capelli ed era estremamente educato, tutti quanti abbiamo sempre avuto un bel rapporto con lui». Un ritratto di un giovane timido e rispettoso, ben diverso dall’immagine pubblica di oggi.
LA CARRIERA E LE RIMPATRIATE
La prima rimpatriata tra gli ex compagni di classe risale al 1993, vent’anni dopo l’inizio del percorso scolastico. Proprio in quell’anno, Spalletti rifiutò un’offerta da un miliardo e mezzo di lire dal Cagliari, dimostrando un attaccamento alla sua Empoli che avrebbe poi portato in Serie A da allenatore. Alessandro Gelli, oggi attore e regista, racconta le rimpatriate e la partecipazione di Spalletti a un suo film, “Bomba libera tutti”, con un cameo insieme a Renzo Ulivieri. Spalletti è sempre stato l’uomo di tutti, un punto di riferimento per la sua classe.
SPALLETTI OGGI
L’ultima rimpatriata, poco prima degli Europei, rivela un Spalletti consapevole delle difficoltà che lo attendevano in Germania. «Gli dicemmo: “Metticela tutta, mi raccomando”. Ci rispose così: “Anche mia madre me lo dice sempre, ma non sempre riesco ad accontentarla”», ricorda Gabbrielli. Il contrasto tra il giovane timido e l’uomo pubblico di oggi è evidente: «Da giovane Luciano era timidissimo, sorrido oggi quando lo sento in conferenza stampa o nelle interviste: parla in maniera complicata, a volte non lo seguo nei concetti (ride, ndr)». Una testimonianza affettuosa che evidenzia la trasformazione di un uomo che, pur rimanendo fedele alle sue radici, ha saputo evolversi, mantenendo intatto l’affetto dei suoi vecchi amici.
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