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STATS – Champions League: Barella e gli altri, chi sono i 4 “cattivi” degli ottavi di Champions League?

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Ecco l’elenco dei giocatori che hanno commesso più falli negli ottavi di Champions League. C’è anche Barella dell’Inter

A essere cattivi si fa strada in Champions League? Istintivamente, a una domanda posta così, si risponderebbe che sì, la determinazione agonistica, soprattutto se sparsa collettivamente, se ogni giocatore della squadra ne propone un pezzettino. A patto, però, che la furia non trascenda e finisca per tradursi in autogol: non quello che consiste nel mettere la palla nella propria porta, bensì il comportamento che ti porta al cartellino rosso. Prima di andare a scoprire chi sono stati i 4 giocatori che commettendo 4 falli a testa sono risultati i più “cattivi” degli ottavi di finale, occorre inserire ancora due piccole valutazioni all’assunto di partenza. Magari sono ovvie, ma sembra meglio una parola chiarificatrice in più che una in meno:
1) Commettere più falli non significa necessariamente essere giocatori più feroci. Un’irregolarità può anche essere figlia della stanchezza, di un intervento sbagliato, di un vero e proprio errore. In un caso dei quattro è costato anche parecchio a una squadra.
2) Curiosamente, la banda dei 4 degli ottavi (non male come nome per una banda, no?) ha 2 vincenti e 2 sconfitti. Difficile trarre delle conclusioni, ma questo è
Procediamo con la scoperta.

1) OTAVIO – PORTO. Vale per lui la riflessione fatta precedentemente. Il secondo cartellino giallo è figlio di mancanza di lucidità, che il giocatore ha peraltro evidenziato nei minuti precedenti con una serie di atteggiamenti tra l’ostruzionistico e la simulazione. Da come era incline a protestare, si capiva che era in debito d’ossigeno, probabilmente dovuto al compito ossessivo al quale si è dedicato, definito così da La Gazzetta dello Sport: «Incollato a Calhanoglu, lo segue ovunque, pure quando il turco prova a respirare defilandosi. Ma in realtà non lo prende mai: un mezzo disastro. E finisce pure col rovinarsi: prima un giallo per il caos post rimessa, poi un altro e addio ritorno».
2) EMRE CAN – BORUSSIA DORTMUND. Partita fantastica quella vinta col Chelsea. A non pochi tifosi della Juventus è scattata la lacrimuccia di nostalgia nel vederlo così presente in gara, leader della fase difensiva. A inizio ripresa spende un giallo obbligato per arrestare un’avanzata di James che ha tutte le sembianze di trasformarsi in un coast to coast pericoloso. Insieme a tanti corpo a corpo, alcuni vinti e altri irregolari, spicca il salvataggio sulla linea sulla deviazione di Koulibaly che impedisce al pallone di entrare.
3) ONYEDIKA – BRUGES. Nigeriano, 21 anni, patisce il senso d’inferiorità manifestato dalla sua squadra nei confronti di un Benfica che vince e convince. Cartellini gialli peraltro non ne riceve.
4) BARELLA – INTER. Non c’è partita che l’Inter giochi senza che il centrocampista sardo non si faccia valere. Il suo sì, è proprio il caso di un giocatore tenace, che se entra duro lo fa perché è assolutamente nella sua natura. Succede in tutte le partite e fa la differenza. Operazione a maggior ragiona riuscita nell’ottavo d’andata con il Porto. Dove stavolta non ha litigato con nessuno dei suoi, visto che in Europa la scena se la sono presa Onana e Dzeko, lasciandolo a riposo lui e Lukaku. Che hanno approfittato della “vacanza” per confezionare il gol che è valso la vittoria e che consente ai nerazzurri di andare in Portogallo con un bel po’ di ottimismo in più: Nicolò ha disegnato un cross ancor più meritevole dopo tanta battaglia e innumerevoli chilometri percorsi, Big Rom ha prima colpito il palo e poi trovato la porta con il tap-in vincente. Ulteriore nota di merito: Barella ha fatto fatica nel primo tempo. Essere uscito alla distanza significa avere dentro di sé ciò che serve negli incontri importanti.