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Bonato: «Allegri era del Lecco, poi la storia cambiò»

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Udinese: il d. s. Bonato, per anni dirigente del Sassuolo, spiega in una intervista come è nata la squadra sorpresa degli ultimi anni. Su Berardi: «Lo scoprii per caso, era venuto a Modena per trovare il fratello»

Nereo Bonato è stato per anni il riferimento del Sassuolo, adesso è il direttore sportivo dell’Udinese che, da avversario, sfiderà proprio gli emiliani, vera e propria rivelazione degli ultimi anni. Una realtà solida, che investe senza problemi su giocatori giovani e italiani grazie alle risorse del patron Giorgio Squinzi e che, soprattutto, ha avuto modo di formare in passato grandi allenatori. Come Massimiliano Allegri, ora alla Juventus, che proprio Bonato prese al Sassuolo: «Era già in parola con il Lecco, poi non gli presero i giocatori che aveva chiesto e accettò la nostra offerta – raccontato Bonato oggi a Il Messaggero Veneto – . Il Sassuolo salì in Serie B, il Lecco retrocesse. Si vedeva già allora che aveva qualità».

UDINESE, BONATO: «BERARDI SCOPERTO PER CASO» – L’attuale d. s. dei friulani racconta un po’ di aneddoti, come quando già ai tempi del Sassuolo aveva trattato per settimane Duvan Zapata, poi preso del Napoli ed ora proprio all’Udinese. Tra le più grandi scoperte dell’ex dirigente neroverde, però, c’è sicuramente Domenico Berardi, ora pilastro del Sassuolo e giocatore in rampa di lancio nel grande calcio: «Il ragazzo venne dalla Calabria a trovare il fratello che lavorava a Modena – ricorda Bonato nella medesima intervista – . Un nostro osservatore lo vide all’opera in una partitella e gli facemmo fare un provino. Quando presentai l’elenco della rosa ad Eusebio Di Francesco gli dissi che aveva ventiquattro giocatori più un ragazzino di 18 anni che arrivava dalla Calabria. Due mesi dopo alla prima col Cesena era titolare: in quella stagione segnò undici gol senza calciare i rigori».