Bologna, serve uno scossone: così si rischia grosso. Due gare per la svolta
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Bologna, serve uno scossone: così si rischia grosso. Due gare per la svolta

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Il più brutto Bologna della stagione deve dimenticare in fretta Roma e ripartire. Arrivano Spezia e Torino: gare fondamentali

Le attenuanti non mancano perché quello visto domenica contro la Roma non era il vero Bologna di Sinisa Mihajlovic ma l’atteggiamento, indipendentemente dagli 11 giocatori scesi in campo, non deve mai mancare. Domenica al Dall’Ara è andato in scena un vero e proprio scempio in salsa rossoblù. Una squadra distratta, senza coraggio e senza voglia di lottare, una squadra senza intraprendenza e in balia dell’avversario che non ha saputo reagire ai sberloni rifilati dai giallorossi. Dopo 15 minuti la gara era già finita e il punteggio di 1-5 è anche ben lontano dalla realtà perché la Roma – senza esagerazione – avrebbe potuto segnare anche altri 6-7 gol. Come detto, le attenuanti non mancano, perché l’infermeria di Casteldebole è pienissima (Mitchell Dijks, Stefano DenswilRiccardo Orsolini, Federico Santander, Andreas Skov Olsen, Jerdy Schouten, Nicola Sansone e Lukasz Skorupski) e tutti i club risentirebbero di queste assenze. In porta ci è andato il giovane Ravaglia, in difesa a sinistra ha giocato Mbaye (adattato) e pure lui ko nell’azione del gol dell’1-4 firmata da Mkhitaryan (problema muscolare sullo scatto per inseguire Karsdorp). In avanti si è visto il classe 2000 Vignato, nella ripresa c’è stato spazio anche per l’esordio del giovane classe 2002, figlio d’arte, Pagliuca.

Bologna, contro Spezia e Torino serve uno scossone

Il Bologna è in ritiro. Mihajlovic è su tutte le furie, la squadra resterà in ritiro fino a Natale, queste le prime impressioni a caldo dopo il capitombolo contro la Roma. La sensazione è che se però già con Spezia e Torino arrivassero risultati le cose potrebbero cambiare. Quelle contro Spezia e Torino diventano due gare fondamentali. La gara con la Roma è stato lo spartiacque della stagione. Ora i giocatori del Bologna devono scegliere cosa vogliono essere in questa stagione: se essere la squadra molle e impacciata – a tratti raccapricciante (specie nella fase difensiva) vista con la Roma, o se tornare ad essere la squadra che se la gioca con tutti a viso aperto, su ogni campo e contro ogni squadra. Devono cambiare diverse cose. L’infermeria non si svuoterà presto ma l’atteggiamento giusto e il giusto approccio devono essere elementi fondamentali per ripartire.