Do You Remember? Allegri non sa battere il Benfica, Sarri sì
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Do You Remember? Allegri non sa battere il Benfica, Sarri sì

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La sfida al Benfica non è stata semplice per la Juventus di Massimiliano Allegri: in vista del ritorno basterebbe guardare al passato…

Al di là dei demeriti della Juventus, il Benfica è una delle realtà più importanti del calcio europeo di oggi. Il prossimo doppio confronto con il Psg ne testerà ulteriormente la dimensione. In questi giorni, sui social bianconeri è vivo il dibattito su un ipotetico ritorno di Antonio Conte al posto di Massimiliano Allegri. Nostalgia per nostalgia, si potrebbe anche fare ricorso a Maurizio Sarri che 6 anni fa a oggi, proprio contro i lusitani, ebbe il suo battesimo casalingo in Champions League.

Per quel Napoli-Benfica, Sarri parlò di «debutto emozionale», di una gara molto sentita dopo avere esordito vincendo in trasferta con la Dinamo Kiev. E la gara al San Paolo rappresentò uno dei momenti più alti nel rapporto tra il Comandante e la gente di Napoli. Merito di una prima ora davvero perfetta, con 4 gol che poi resero ininfluenti i due colpi di coda dei portoghesi (provocando però un’ammessa incazzatura dell’allenatore, che non accettava certi cali di tensione). Nella prima stagione senza Gonzalo Higuain, la risposta della squadra fu assolutamente all’altezza, anche sul piano del gruppo, come sottolineò ancora Sarri nel lodare Insigne che andava a farsi 80 metri per abbracciare Mertens.

I gol del Napoli furono opera di tre interpreti diversi. Hamsik sfruttò una delle novità dell’anno: a battere i corner ci andava anche Ghoulam e lo faceva decisamente bene. Milik segnò su rigore, del resto il Benfica lo ha colpito anche quest’anno e la sua sostituzione ha causato la perplessità di Di Maria. L’eroe della serata fu Mertens, autore di una doppietta: il primo acuto su punizione, il secondo con un tocco a un metro dalla linea di porta. Particolare fondamentale per spiegare la partita, il fatto che nella ripresa il Napoli vada in rete 3 volte in 7 minuti, a creare un entusiasmo travolgente per quanto si vede sul campo.

A unificare Sarri e Allegri ci sarebbe poi stato l’avversario che avrebbe interrotto la corsa europea, il Real Madrid, in due momenti molto diversi: il Napoli agli ottavi di finale, la Juve nell’ultimo atto di Cardiff.