Lazio, Inzaghi: «Sono un tecnico rigido, gioco alla Simeone» - Calcio News 24
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2014

Lazio, Inzaghi: «Sono un tecnico rigido, gioco alla Simeone»

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Il laziale si racconta assieme al fratello

INZAGHI LAZIO SIMONE – Filippo Inzaghi e Simone Inzaghi sembrano essere due astri nascenti per quanto riguarda la carriera da allenatore. Il primo allena la primavera del Milan, il secondo quella della Lazio e oggi entrambi sono stati intervistati da La Gazzetta dello Sport. Queste le parole di Simone Inzaghi: «Keita l’anno scorso era già fuori categoria, non tutti i giovani hanno gli stessi percorsi, ad esempio io e Filippo abbiamo fatto la gavetta e iniziato per gradi la carriera».

MODULI – Simone Inzaghi ha aggiunto: «Mi prendo il merito di aver fatto smettere Filippo e di aver insistito per farlo allenare. Sapevo che avrebbe voluto giocare ancora e magari avrebbe segnato pure, ma non sarebbe cambiato nulla perciò gli ho detto di accettare il Milan. Quello che danno i ragazzi è indescrivibile. Io mi ispiro in panchina a Mancini, Eriksson e Materazzi, che mi ha fatto esordire a Piacenza. Gioco invece con il 4-3-3 alla Simeone, ho giocato con lui e già trasmetteva grande carica e si vedeva che sarebbe stato un gran mister. Il suo Atletico ha meno qualità ma sta facendo la differenza. Sono convinto che oltre ai moduli è quello che trasmetti a fare la differenza. Per quanto riguarda la difesa a tre non è male se si pensa alla Juventus ma se si guarda in Europa non la utilizza nessuno». 

STORIA – Un rapido excursus sulla sua carriera da mister: «La mia storia da allenatore è iniziata 4 anni fa, Lotito e Tare mi dissero di iniziare ad allenare, ma me l’hanno fatta sudare perché per arrivare in Primavera ho iniziato dagli Allievi Regionali e ho perso solo una partita in tre anni e mezzo! Lotito poi mi offrì la Salernitana ma non mi sentivo pronto, poi questa estate ho avuto delle offerte ma Lotito mi ha bloccato. A gennaio sono diventato mister della primavera e ho vinto la Coppa Italia. Il giorno del derby c’erano quasi seimila persone a seguirci, mi sto prendendo delle belle soddisfazioni».

VARIE – Infine Simone Inzaghi ha detto: «All’estero è più facile vedere i giovani tra i big perché le società investono di più negli istruttori delle giovanili e hanno struttre all’ìaltezza. Il Chelsea per esempio ha trenta campi atttaccati l’uno all’altro mentre lo Schalke 04 ha strutture pazzesche. Io credo che la gavetta sia importante, l’estate scorsa potevo andare via ma non l’ho fatto, qui alla Lazio mi stimano e cerchiamo di finire la stagione nel migliore dei modi. I miei modi? Io sono molto rigido, alcuni ragazzi della Primavera vivono a Formello e a volte pranzo con loro, è giusto che abbiano un’adeguata alimentazione. Capita che si parli anche di argomenti extracalcistici, io ho due figli e me ne intendo di certe cose».