Inter, Jonathan: «Grazie Mazzarri, ora voglio restare. Prandelli...» - Calcio News 24
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2014

Inter, Jonathan: «Grazie Mazzarri, ora voglio restare. Prandelli…»

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L’esterno brasiliano ha parlato della sua stagione e dei suoi desideri per il futuro.

CALCIOMERCATO INTER JONATHAN – Non è stato facile adattarsi al calcio italiano, ma Jonathan ce l’ha fatta, tanto da candidarsi per un posto tra i convocati di Cesare Prandelli per i Mondiali: «Dovevo abituarmi a un calcio diverso, mancava fiducia in me, non mi è stata data l’opportunità di giocare tante partite di seguito. Adesso conosco bene il calcio italiano, ho un allenatore, Mazzarri, che ha fiducia in me e mi ha finalmente dato quella continuità che cercavo. Non ho mai pensato di non avere le qualità tecniche per poter giocare in una squadra come l’Inter. Mi faceva arrabbiare il fatto che alcune critiche non fossero costruttive. Maicon? Era un’idea di voi giornalisti e dei tifosi, io ho sempre detto di non essere il nuovo Maicon», ha dichiarato l’esterno dell’Inter ai microfoni di “Tuttosport”.

IL MISTER – Jonathan ha parlato poi del rapporto con Walter Mazzarri: «Gli devo tutto: mi ha insegnato a fare la diagonale nel modo giusto, a stare sempre nella linea della palla ma più basso dell’uomo in fase di non possesso, stare all’altezza dell’avversario in possesso per avere più spazio e lucidità. E mi ha dato quella fiducia che mi mancava: il primo giorno dopo il suo arrivo mi ha chiamato nel suo ufficio e mi ha detto che conosceva le mie qualità e che ero un calciatore importante per l’Inter, non lo dimenticherò mai. Forse anche perché potevo già andare al Napoli quando lui allenava là. Un giorno mi ha detto “Sono sorpreso perché tu sei uno tra i giocatori che ha imparato più velocemente quello che voglio dalla squadra”. Poi è un martello, ma la sua porta per i chiarimenti è sempre aperta».

LA CONCORRENZA – Il brasiliano non teme la competizione con gli altri esterni nerazzurri: «Con Pondrelli abbiamo fatto sin dal ritiro un gran lavoro: solo così riesci a ripartire, a saltare l’avversario, a raddoppiare e a correre per aiutare un compagno in difficoltà. D’Ambrosio? Per me è stato uno stimolo. Una grande squadra ha bisogno di concorrenza. A giugno ne arriverà un altro di esterno, ma questo non mi disturba, normale che sia così».

TRA PASSATO E FUTURO – Jonathan ha parlato anche della sua esperienza in prestito e rivelato i suoi desideri per il futuro: «Quei mesi a Parma sono stati fondamentali per iniziare a capire il vostro calcio e per imparare la lingua, perché lì la maggioranza dei giocatori era italiana. Ho trovato quel sostegno di cui avevo bisogno e ho fatto vedere per la prima volta che in Italia potevo starci. Mi sono giocato tutto in estate? Non ho mai voluto andarmene, ho aspettato che l’Inter prendesse una decisione. Aspettavo che arrivasse una buona proposta per me e per il club. Dopo la gara in Coppa Italia contro il Cittadella ho capito che sarei rimasto. Futuro? Non abbiamo ancora parlato del rinnovo. Ora voglio pensare a queste dieci partite, poi vedremo. Qui sto bene, fosse per me resterei. Ma non dipende solo da me».

AZZURRO – L’esterno, che possiede anche il passaporto italiano, si candida per un posto ai Mondiali con l’Italia: «Non sono stato io a propormi, ma ho risposto ad una domanda ben precisa. Se fossi Prandelli chiamerei Jonathan? Sì, bisogna convocare i giocatori che stanno meglio. Mi piacerebbe giocare con Pirlo perché è il miglior giocatore in Italia. E’ straordinario».

LA SVOLTA – Infine, sul gap con la Juventus ed il futuro di capitan Zanetti: «La Juventus gioca insieme in quel modo da tanto tempo, per noi è soltanto il primo anno. Rinascita dopo la sconfitta con i bianconeri? Mazzarri è stato molto duro con noi, ma in certi momenti serve: non a caso dopo abbiamo alzato il livello di attenzione e i risultati si sono visti. Zanetti? E’ un’icona, è qui da una vita, ha vinto tutto ed è il nostro capitano. Sceglierà lui quando sarà il momento giusto per smettere. Sicuramente ci mancherà tanto. Sogno? Rimanere qui per tanto tempo».