Il paradosso del Napoli e De Laurentiis che non salta più - Calcio News 24
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2012

Il paradosso del Napoli e De Laurentiis che non salta più

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27 Ottobre 2007 Napoli-Juventus 3-1. Sembra passato un secolo invece non sono neppure 5 anni. Una Juventus appena tornata in Serie A andava al San Paolo in una sfida come sempre affascinante. Quella partita poi verrà rovinata dal signor Bergonzi di Genova che concederà in soli 8 minuti due rigori completamente inventati al Napoli di Reja. Domizzi li realizza, esulta. Il pubblico napoletano è in estasi, esulta. Si esalta. Tanto da colpire alla testa un operatore Sky nei festeggiamenti finali. Ma sono cose normali, ragazzate insomma. Napoli è una città calda, si sa.

Pechino, 11 Agosto 2012 Napoli Juventus 2-4 dopo tempi supplementari. Sfida più che affascinante. In palio il primo trofeo della stagione: la Supercoppa Italiana. Sì, italiana, ma si gioca a Pechino. Un giorno forse arriveremo a capire anche il perché di questa scelta, per ora sorvoliamo. Il Napoli va due volte in vantaggio ma si fa recuperare dalla Juve, che gioca una buona partita con qualche disattenzione di troppo. A 3 minuti dalla fine Goran Pandev dice qualcosa al guardalinee. L’arbitro lo espelle. Non ci sono video che chiariscono ciò che il macedone abbia detto, eppure a Napoli tutti sanno che non ha offeso l’assistente. E se l’ha offeso “il guardalinee doveva girarsi e far finta di niente” (cit. dalla telecronaca Rai). Qualche minuto dopo Zuniga fa l’ennesima entrata scomposta su un avversario. L’arbitro lo ammonisce (per la seconda volta) e lo manda fuori. Mazzarri è sconvolto. Nel suo regolamento c’è scritto che a pochi secondi dalla fine non si espelle. Si perdona. La Juve poi vincerà e verrà premiata. Da sola. De Laurentiis, con solito fare signorile, ha chiesto alla sua squadra di disertare la premiazione.

Tra una partita e l’altra non è passato un secolo ma 5 anni sì, e questo l’abbiamo appurato. Allora perché parlare di questo proprio oggi? Che c’entra una mite serata autunnale con un caldissimo Sabato di Agosto? Niente, probabilmente niente. Ma può servire. Può servire a spiegare un colmo. Lo sai qual è il colmo per De Laurentiis? In quella notte il presidente del Napoli, da signore, saltava sui seggiolini del suo stadio al coro di “Chi non salta Juventino è”. Okay l’editoriale potrebbe anche finire qui, il suo compitino l’ha portato a termine. Qualcuno starà pensando alla malafede del giornalista, come se questa fosse la soluzione a ogni paradosso, qualcun altro invece è già pronto a scrivere qualcuna di queste frasi sul proprio profilo Facebook, ad approvare il pensiero. Ma ho un’altra riflessione da fare. Se le cose fossero avvenute a parti invertite avremmo assistito agli elogi di Reja e all’esaltazione della vena realizzativa di Domizzi? Nessuno può dirlo. Ma il precedente lo esclama. Oggi assistiamo invece all’isterismo dei tifosi italiani che non tifano Juve. Si calmino signori, la prossima volta l’arbitro si volterà e farà finta di niente. Come ha già fatto tante volte nell’indifferenza comune. Intanto De Laurentiis nel buio di un sottopassaggio amaro ha smesso di saltare. Per molti è già una vittoria.