Parma, la Serie B non è più un miraggio

Aumentano le chance di salvare il club, Tavecchio dice la sua

Le speranze di vedere il Parma l’anno prossimo in Serie B aumentano ed è davvero tanto per una società che fino a qualche settimana fa rischiava seriamente di fallire. Come riporta oggi la Gazzetta di Parma ci sono ampi margini affinchè il lavoro dei curatori fallimentari Angelo Anedda ed Alberto Guiotto possa effettivamente portare ad una serie di risvolti positivi per l’acquisto del club con un indebitamento tutto sommato sostenibile (attualmente circa 30 milioni di euro, in precedenza il debito sfiorava i 100 milioni). Una luce insomma.

LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL – Insomma, questo non vuol dire che chi rileverà il Parma sarà per forza costretto ad iscriverlo in Serie B (esiste sempre la possibilità che il debito sportivo venga cancellato ripartendo più in basso), ma di sicuro oggi le cose vanno meglio di ieri. Nel caso in cui poi nessuno dovesse acquistare il Parma all’asta, si è già fatta avanti una cordata di imprenditori parmigiani pronti a rilevare il club dai dilettanti. Nel mentre il numero uno della FIGC Carlo Tavecchio, invervistato ieri per BresciaOggi, ha chiarito il motivo per cui al Parma sia stata data più rilevanza mediatica del Brescia (altro club che rischia di sparire): «Non abbiamo fatto figli e figliastri, non scherziamo. Semplicemente da Parma si sono mossi e sono venuti a trovarmi. Sono venuti i dirigenti, quelli giusti, è venuto il sindaco. Mi hanno cercato per spiegarmi i loro problemi, la loro situazione. Il Parma si è mosso nei tempi e nei modi giusti». Tempi giusti che potrebbero davvero fare la differenza.