Berlusconi: «Milan? Come vendere la mia infanzia»

Il patron rossonero fa dietrofront su Bee: «No a chi cerca popolarità»

E, alla fine, Berlusconi decise: «Vendere il Milan? Sarebbe come vendere la mia infanzia». L’irritazione scoppia dopo le settimane di trattative parallele con la cordata cinese e con il thailandese Bee Taechaubol e arriva durante l’intervista del presidente della società rossonera ai microfoni di Telenord. Dichiarazioni che confermano, dunque, il momento di gelo sulla trattativa e l’irritazione della dirigenza verso il desiderio di Bee di apparire continuamente sui media durante la trattativa. 

LE DICHIARAZIONI – Mentre ballano sul tavolo due offerte, dunque, per la cessione del Milan, ecco le dichiarazioni di Silvio Berlusconi, parole che denotano un cambio di direzione deciso dopo le ultime settimane: «Cedere il Milan sarebbe come vendere la mia infanzia. Il Milan è un pezzo del mio cuore, mi ricordo quando mio padre mi portava allo stadio a vederlo. Sono il presidente che ha vinto di più nella storia di questo sport. Sono prudente, cerco qualcuno che immetta capitali all’interno del Milan, ma non vendo a chi cerca invece la popolarità immediata».