Juventus, paradosso Allegri: poco amato dai tifosi, è il più vincente

Juventus: Allegri non scalda ancora il cuore dei tifosi, ma secondo le statistiche è il primo tecnico della storia bianconera per percentuale di vittorie. Dietro di lui mostri sacri come Trapattoni e Lippi

Il paradosso di Massimiliano Allegri è quello di un allenatore non sempre amato, vuoi per il carattere chiuso, vuoi per il gioco non sempre spettacolare delle sue squadre, ma vincente ai massimi livelli. Quando si parla di massimi livelli, nello specifico, si parla di statistiche e di dati oggettivi: quelli analizzati stamane dal Corriere dello Sport. Allegri ha già un posto di rilievo nella storia della Juventus, nonostante non sia nel cuore dei tifosi bianconeri al pari di altre leggende del passato più o meno recente. Finora con la Vecchia Signora il tecnico di Livorno ha alzato la bellezza di sette trofei in poco più di tre stagioni (tre Scudetti, una Supercoppa Italiana e tre Coppa Italia): è dunque il terzo allenatore più vincente di tutta la gloriosa storia juventina, alle spalle di Giovanni Trapattoni (quattordici trofei) e Marcello Lippi (tredici).

Non è questa però l’unica statistica che pone il misterioso Allegri (leggi anche: Juventus: 10 cose che forse non sai di Allegri) in cima alla storia centoventennale della Juve. Ce n’è un’altra, ben più interessante, che addirittura vede l’ex allenatore del Milan al primo posto in classifica: è quella della percentuale di vittorie ottenute sulla panchina bianconera. Allegri ha vinto finora 128 partite su 183, cioè il 69,9% di quelle alla guida della Juventus. Meglio di lui non ha fatto nessuno: né Carlo Carcano, che ha allenato la Juve nel quinquennio d’oro tra il 1930 e il 1934, con una percentuale di vittorie del 68,9%, né Antonio Conte (67,5%), né Fabio Capello (64,7%) e nemmeno gli stessi Lippi (56,1%) e Trapattoni (53,5%). Per abbassare la sua media Allegri può solo iniziare a perdere, ma c’è anche la possibilità che vinca ancora, anche in termini di trofei e competizioni, per assumere un posticino di assoluto rilievo nella storia juventina e soprattutto nel cuore dei tifosi.