Berlusconi: «Milan? Non erano questi i patti coi cinesi» - Calcio News 24
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Milan, Berlusconi affonda ancora sui cinesi: «Non erano questi gli accordi»

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Nuovi stralci dell’intervista rilasciata da Silvio Berlusconi a Maurizio Costanzo, in onda stasera su Canale 5. L’ex Premier allude ancora ai patti, non mantenuti, dalla nuova proprietà del Milan: ecco quali

Da Atene ad Atene, dieci anni che sembrano un secolo. Il Milan che nel 2007 alzava nella capitale greca la Champions League contro il Liverpool di certo è molto lontano da quello attuale, che contro il più modesto AEK Atene si gioca il passaggio dei gironi di Europa League ed una fetta enorme del futuro di Vincenzo Montella. Di quella squadra vincente non resta più nulla: non c’è nemmeno più Silvio Berlusconi, anche se in qualche modo l’ex presidente è sempre presente. Ieri, per esempio, l’ex Premier ha parlato in tv nuovamente del suo Milan (leggi anche: Berlusconi: «Guardo il Milan e sto male») lanciando ancora dubbi sulla nuova proprietà cinese rossonera. Berlusconi meno di un anno fa aveva venduto la società con la speranza di lasciarla in ottime mani, ma a suo dire, da allora, molte delle aspettative sono state ampiamente deluse…

«Per ora non vado nemmeno a San Siro, ma sono molto deluso – ha spiegato Berlusconi a Maurizio Costanzo a “L’Intervista”, in onda stasera su Canale 5 . Gli accordi presi all’inizio per il bene della squadra erano diversi». Gli accordi a cui l’ex numero uno rossonero allude sono quelli presi al momento della cessione con il neo-presidente Yonghong Lì: nuovi introiti, ovvero nuovi sponsor, aumento del brand sul mercato asiatico e liquidità immediata nelle casse del club. Il primo bilancio cinese, invece, parla già di un rosso (seppure lieve) e si attende ancora la botta dei 220 milioni di euro spesi in estate sul mercato (un mercato che non ha convinto per nulla Berlusconi, come già sottolineato in passato) nel prossimo. Al momento della vendita del Milan il fu Cavaliere aveva detto: «Lasceremo la società in buone mani», adesso però è il primo ad avere perplessità sul nuovo corso. L’impressione è che non si per nulla finita qui.