Bertolacci: «Al Karagumruk progetto importante. Avevo paura di sentirmi solo, poi...» - Calcio News 24
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Bertolacci: «Al Karagumruk progetto importante. Avevo paura di sentirmi solo, poi…»

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Andrea Bertolacci racconta la sua esperienza in Turchia al Fatih Karagumruk

In Turchia c’è una squadra dove si è istituita una vera e propria colonia della Serie A. Si tratta della Fatih Karagumruk in cui giocano Viviano, Borini, Biglia, Bertolacci e Castro. E in una intervista a Gianlucadimarzio.com, è stato Bertolacci a raccontare la sua esperienza nella capitale turca.

TURCHIA – «Il Karagumruk mi aveva già cercato in estate, ma avevo un paio di offerte dall’Italia che volevo valutare per bene. Qualche mese più tardi, ho chiamato Viviano; mi ha detto che qui si trovava alla grande e così ho accettato la proposta del vicepresidente Serkan. Dopo quasi due mesi a Istanbul, non posso che ringraziarlo per questa opportunità. La città mi piace tanto, il club ha un progetto importante, anche il cibo mi ha sorpreso: che siano turchi, italiani o giapponesi, in tutti i ristoranti che ho provato, ho mangiato bene. Mi sto trovando molto meglio di quanto avrei potuto immaginare. Prima di accettare, avevo paura di sentirmi solo, di trovare un clima diverso una volta lasciata l’Italia. Tutto il contrario: anche con i ragazzi stranieri c’è un bel rapporto, in più sto prendendo lezioni di inglese per perfezionare la lingua».

MILAN – «Esperienza non indimenticabile? Per colpa mia, certamente, ma anche a causa di un ambiente che non permetteva alla squadra di rendere al top. Zlatan ha fatto la differenza, in campo ma soprattutto fuori. Nei miei primi anni al Milan c’erano tanti giovani in gamba, penso a Conti, José Mauri, Locatelli, Suso e Ocampos. Mancava, però, un vero e proprio leader che si prendesse la squadra sulle spalle, che ci dimostrasse in ogni istante cosa significasse indossare quella maglia. Aggiungici le tante questioni a livello societario, con Galliani, Barbara Berlusconi, la cessione ai cinesi e poi gli americani… Era un momento strano, per i giovani era difficile affermarsi».