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Buon compleanno a… Igor Paixao

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Oggi Igor Paixão compie 23 anni. Il massimo che gli si può augurare, calcisticamente parlando, è che il proseguimento della sua carriera sia coerente con quanto espresso nella prima stagione in Europa

Oggi Igor Paixão compie 23 anni. Il massimo che gli si può augurare, calcisticamente parlando, è che il proseguimento della sua carriera sia coerente con quanto espresso nella prima stagione in Europa. Il ragazzo brasiliano, infatti, in Olanda ha fatto subito centro. Anzi, la si può dire anche un po’ più grossa: la sua esplosione – o se volete ridurre, la sua innegabile crescita – è coincisa con quella della squadra di cui fa parte. L’uno ha aiutato l’altra e viceversa: e così, con questa forma di mutualità, il Feyenoord ha vinto l’Eredivisie e Igor ha progressivamente trovato quella continuità che all’inizio non poteva né avere né pretendere, altri erano davanti a lui nelle gerarchie di partenza. La sintesi è che i Rotterdammers hanno trionfato, dominando il torneo, con conquista del primato nel girone d’andata e ritmo decisamente superiore a quello della concorrenza.

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Quanto al folletto sudamericano, le cifre parlano di una stagione chiusa con 9 reti complessive, alla quali vanno aggiunti 6 assist. Molti compagni hanno fatto più di lui. Pochissimi, però, vi sono riusciti con il suo stesso andamento, che fa pensare a certi studenti che danno il meglio di sé nel secondo quadrimestre. Facendo così pensare che il più sia fatto e che l’anno successivo le basi consentiranno una navigazione assolutamente tranquilla.
Noi spettatori italiani abbiamo avuto tre opportunità per vederlo all’opera. La prima nel doppio confronto con la Lazio nel girone di Europa League, che è stato il suo battesimo in una competizione internazionale.

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Il cerchio si è chiuso, nella stessa competizione, con l’altra squadra della Capitale, nella gara che valeva l’accesso alle semifinali. Al ritorno è stato proprio lui a sbucare nel vuoto lasciato dalla difesa giallorossa e a colpire di testa con successo. Generando quegli ultimi minuti di terrore che l’Olimpico ha vissuto da eliminati, prima che Dybala inventasse la magia del 2-1 e il prolungamento ai supplementari, con vittoria finale per 4-1.

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Non era una novità quel tempismo e quella capacità di sfruttare al meglio l’invito del polacco Szymanski. Nonostante non sia certo un gigante e l’agire sulla fascia lo porti a confezionare cross per i compagni più di quanti ne riceva, quello in Roma-Feyenoord è stato il suo terzo gol aereo su azione. Il primo lo ha siglato a Groningen, sbucando all’altezza del secondo palo ed è stato il suo modo per inaugurare il suo score in Eredivisie. Un altro lo ha fatto nella coppa nazionale, contro quel Nijmegen piegato solo ai calci di rigore, a conti fatti una delle squadre che maggiormente ha messo in difficoltà la squadra destinata a diventare campione d’Olanda.
La terza opportunità per vedere come un giovane brasiliano, dall’infanzia non semplice trascorsa nelle favelas, riesca a farsi largo nel calcio professionistico, l’ha potuta vedere chi ha preso l’abitudine di seguire il cammino del Feyenoord su MolaTv. Paixao è apparso come una folgore in occasione dello scontro diretto dell’andata con l’Ajax. Non un vero passaggio di consegne, visto che la gara è terminata 1-1 e solo dopo i Lancieri sono entrati in una crisi che ne ha pregiudicato la possibilità di difendere il tiro. Ma per Igor sì, questa è stata la gara di svolta: la rapidità con la quale ha valorizzato il break di Hartman, girandosi e sfoderando un tiro che Rulli non è riuscito a intercettare, ha lasciato intendere quanto ormai fosse pronto a soddisfare le esigenze di mister Arne Slot. Offrendo il meglio successivamente con la doppietta al Waakwijk, con la seconda rete che è stata una delle più belle viste nel 2023: un’azione tutta di prima, con partecipazione di Kokcu, Szymanski, Gimenez con assist di tacco e Paixao a piazzare la palla sul palo più lontano con la naturalezza di chi sente che è l’anno buono per provare anche le cose più difficili.