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Cognigni: «Sousa e mercato: dico tutto»

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Il presidente esecutivo della Fiorentina su strutture, squadra e stadio

Il bilancio della Fiorentina al termine della stagione è positivo perché è arrivata un’altra qualificazione in Europa League, ma resta comunque l’amaro in bocca per la seconda parte della stagione, nella quale la squadra di Paulo Sousa non ha saputo ripetere i buoni risultati di inizio stagione. Ne ha parlato il presidente esecutivo Mario Cognigni, che rassicura i tifosi a Gazzetta.it sulle questioni societarie: «La famiglia Della Valle è ancora presente. E la Fiorentina che si appresta a nascere sarà preparata e proiettata verso il futuro a livello tecnico ed organizzativo».

IL BILANCIO – «Per il quarto anno consecutivo siamo in Europa. Pochi club della nostra fascia in Europa hanno mantenuto questa costanza di risultati. Per sei-sette volte ci siamo lasciati dietro due o tre club tra Juve, Milan, Inter, Roma, Napoli, Lazio…. Del resto io stesso avevo anticipato che con il Financial fair play la Fiorentina sarebbe riuscita a competere con squadre economicamente più forti», ha spiegato Cognigni, che però ha qualche rimpianto: «Non aver mai alzato una coppa: era nelle nostre possibilità e avrebbe nobilitato il nostro percorso. Abbiamo raggiunto una finale e due semifinali di Coppa Italia, due semifinali di Europa League. Avremmo potuto fare qualcosa in più». Per il futuro ha le idee chiare: «L‘obiettivo della prossima stagione è mantenere continuità di prestazioni e di tenuta nervosa per tutto l’anno».

ERRORI E LEZIONI – Si arriva poi al delicato tema del mercato di gennaio, considerato da molti non all’altezza: «I giocatori che speravamo ci potessero regalare qualche soluzione in più non hanno reso secondo le aspettative, uno (Benaluane, ndr) addirittura non ha reso nulla. Nel mercato può accadere, ci dispiace e recitiamo il mea culpa. Ma giustificare due sole vittorie in 12 partite finali con il mercato di gennaio ritengo sia sbagliato. Le coppe non ci hanno spremuto come in passato, quindi avremmo dovuto fare meglio nel ritorno, vista la grande qualità mostrata nel gioco e nella personalità della squadra durante l’andata, quando Sousa ha conquistato tutti. Da lì dobbiamo ripartire». Dal nodo mercato al caso Paulo Sousa, che in alcune occasioni ha lanciato messaggi alla società: «Abbiamo parlato spesso, ci siamo confrontati e abbiamo condiviso tante idee per il futuro. E i dirigenti vicino alla squadra ci sono sempre stati, ciascuno con il proprio ruolo. A Paulo, che abbiamo scelto e apprezziamo perché è un tecnico preparato e moderno e un uomo intelligente e ambizioso, dico con affetto: stai sereno, rigorosamente senza hashtag. allenatori a Firenze hanno sempre goduto di grande libertà e non hanno mai subito ingerenze. Qui si lavora bene. Forse dopo un po’ lo dimenticano e se ne accorgono solo quando lasciano Firenze, almeno a vedere dai risultati ottenuti qui e poi altrove».

ASSETTO SOCIETARIO – Presidente esecutivo sulla carta, Cognigni è diventato nel tempo un vero e proprio riferimento per tutte le aree della società: «Ma non decido tutto io, ogni settore ha la sua autonomia. E ognuno dovrebbe rispondere in base al proprio ruolo assumendosi le proprie responsabilità». E a proposito di organizzazione societaria: «Miglioreremo e accresceremo la struttura societaria in ogni suo comparto. A partire dall’area tecnica». E, infatti, si parla di un ritorno di Pantaleo Corvino: «Parlo prima di tutto di struttura. Gli uomini ricoprono ruoli in strutture. Vogliamo crescere ancora: cercando giovani talenti a livello internazionale, avendo maggiori contatti e osservatori in giro per il mondo, migliorando il nostro scouting, la nostra rete di rapporti con agenti e club. Cerchiamo giovani di talento e giocatori già pronti. Gente che abbia fame, personalità, carattere. Che sia ambiziosa e voglia vincere qui, non solo mettersi in vetrina. Il nostro settore giovanile sarà potenziato e seguiremo da vicino chi andrà in prestito per valutarne progressi o rinascite. Tutto questo richiede una struttura con ruoli molto ben definiti».

RISORSE – Il budget non è un problema per la Fiorentina, che ha un bilancio sano e rispetta i parametri fissati dalla Uefa: «La Società dovrà mantenere il suo equilibrio, ma dovrà necessariamente crescere soprattutto nel marketing e nel commerciale. Se la struttura è forte si scovano talenti e giocatori importanti che fanno al caso nostro. Entro fine mese avremo l’organigramma, nel frattempo stiamo già lavorando sul mercato, anche in questo momento mentre le sto parlando, con nostri uomini all’estero», ha spiegato Cognigni, secondo cui la favola del Leicester è difficile da vedere in Italia per via della diversa distribuzione delle risorse (a partire dai diritti tv).

MERCATO – Non vuole sbilanciarsi sui temi di mercato il presidente viola, ma qualche tema lo affronta, a partire dall’addio di Manuel Pasqual: «Certe decisioni sono figlie di confronti con l’area tecnica. Abbiamo grande stima e rispetto per Manuel e la sua storia viola. Tanto da ritenere che chi è stato capitano e protagonista per tanti anni non meritasse in futuro un ruolo di ripiego, da comprimario. Dai colloqui avuti con Sousa sono emerse per il futuro soluzioni tecnico tattiche differenti». Poi si parla di Giuseppe Rossi e Mario Gomez: «Sono due nostri giocatori e quindi siamo felici che siano riusciti a rilanciarsi all’estero. Ora con un patrimonio tecnico ed economico ritrovato valuteremo con serenità il da farsi. Gomez? Non entro in polemica con un nostro tesserato. Il suo futuro e’ nelle mani della Fiorentina. Si possono dire tante parole, ma alla fine restano i fatti e i numeri». Infine, sul progetto stadio: «Dopo anni di trattative, progetti, difficoltà, contiamo questo sia finalmente l’anno giusto per sciogliere gli ultimi nodi e partire: noi siamo pronti. Lo so che i tifosi sono stanchi di parole. Lo siamo tanto anche noi. Vogliamo fortissimamente il nuovo stadio».