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Carpi, Castori: «Sfiduciato senza colpe»

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E sulla sfida contro l’Inter: «Sarà più incazzata»

La classifica è tornata decente dopo due vittorie e tre pareggi, ma Fabrizio Castori preferisce non guardarla, soprattutto quando si tratta di presentare la sfida contro l’Inter, che è ai piani alti. Una sfida speciale per l’allenatore del Carpi, che affronterà la squadra dell’amico Roberto Mancini, con cui ha seguito il Supercorso: «Lui ha fatto una tesi sui numeri 10 molto apprezzata. Io sul lavoro e i compiti dell’allenatore dalla Seconda categoria alla Serie C». Le difficoltà emerse negli ultimi tempi in casa Inter preoccupano Castori, che ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ha dichiarato: «Sarà ancora più incazzata».

“IL MIO CARPI” – Castori poi si è concentrato sulla rinascita del Carpi, togliendosi qualche sassolino dalle scarpe e tirando in ballo la vecchia dirigenza: «Con la vecchia dirigenza erano arrivati 18 nuovi giocatori, 13 dei quali stranieri, che non erano all’altezza e comunque non avevano le caratteristiche giuste per la mia idea di calcio. Sinceramente non avevo capito il comportamento della società, ero stato sfiduciato senza colpe. Poi le cose si sono sistemate. La squadra è tornata a giocare come in Serie B. Gioca veloce e in verticale per attaccare gli spazi. C’era anche la mentalità giusta da ritrovare: una squadra di giovani come la nostra fa la differenza solo se corre più degli altri. E sono convinto che chi ha fatto 80 punti in B, può salvarsi in A. Dopo il mio ritorno abbiamo ritoccato la preparazione. Con me si lavora molto in allenamento, ci volevano 15- 20 giorni per arrivare al massimo. Fondamentale il fatto che per otto undicesimi è la squadra di un anno fa».