Protagoniste dei fatti ai danni del Foggia le associazioni mafiose locali che hanno puntato, tra gli altri, anche l’attuale tecnico del Sassuolo De Zerbi
Un nuovo, inquietante caso di criminalità organizzata nel mondo calcistico. Protagonista la società del
Foggia. Nella fattispecie, si tratta di minacce e intimidazioni rivolte all’ex direttore sportivo
Giuseppe Di Bari e al figlio del patron
Sannella, ma anche a
Roberto De Zerbi, attuale tecnico del
Sassuolo, con l’obiettivo di imporre il tesseramento di giocatori molto vicini al mondo criminale. Si tratta di
Luca Pompilio, inserito in squadra nel gennaio 2016, e di
Antonio Bruno. All’epoca, il
Foggia militava in
Lega Pro.
Dopo anni di indagini, la Polizia di Stato ha potuto finalmente avviare stamane una maxi-operazione che ha portato all’arresto di ben 30 affiliati alla malavita foggiana. A favorire l’intervento delle forze dell’ordine una serie di intercettazioni, nelle quali sono emersi più volte proprio i nomi dell’ex d.s. e dell’allenatore. La sottoscrizione del contratto di Pompilio è stata conseguenza delle reiterate estorsioni degli esponenti mafiosi, che il club avrebbe assecondato anziché denunciare.