Sassuolo, De Zerbi: «Esclusione nazionali? Seguiamo la coscienza»
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Conferenza stampa De Zerbi: «Esclusione nazionali? Seguiamo la coscienza»

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Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo, spiega in conferenza stampa l’esclusione dei calciatori di ritorno dalle nazionali

Roberto De Zerbi, in conferenza stampa alla vigilia della gara contro la Roma, ha spiegato l’esclusione dei nazionali.

ESCLUSIONE NAZIONALI«La decisione di estromettere Locatelli e Ferrari è stata una scelta condivisa tra me, la società e lo staff medico. Una scelta forte, fatta con fermezza e grande convinzione. La cosa facile potrebbe essere dire ‘Locatelli e Ferrari sono positivi’. No, sono negativi ad oggi ma hanno avuto contatti con il gruppo squadra Italia dove si è creato un focolaio. Abbiamo ritenuto giusto andare oltre agli interessi lavorativi personali per tutelare la salute nostra, del gruppo squadra Sassuolo, delle famiglie del Sassuolo. Ancora ieri in Italia ci sono stati tanti morti. Noi ci comportiamo seguendo la nostra coscienza. Per una partita di calcio non era giusto potersi portare a casa ulteriori problemi di salute. Una presa di posizione forte ma corretta, vedendo come si sono comportate le Asl di Torino, di Milano, che giustamente, quando sono state sospese le partite ci siamo rimessi alle decisioni delle Asl perché veniva anteposta la salute a una gara, e così stiamo facendo noi. Abbiamo fatto una scelta giusta».

EMERGENZA? – «Noi ci siamo comportati così anche quando un nostro calciatore ha avuto un figlio positivo. L’abbiamo fatto sempre ed era giusto farlo anche oggi in condizioni ancora più difficili perché Caputo, Berardi e Defrel sono fuori per infortuni, Ayhan è positivo. Il comportamento non dipende da uno svantaggio che hai nell’episodio, le decisioni bisogna prenderle anche quando portano uno svantaggio pesante perché altrimenti non si è corretti e corerenti».

BOGA TRAORE«Sono giovani ma sono molto forti. Dopo la partita di Torino abbiamo avuto uno scontro bello, giusto, forte, ma ogni tanto ci vuole perché non mi sono piaciuti come sono entrati. Il riferimento a Torino era per loro due. Gli ho detto quello che pensavo tenendo conto che ho stima incondizionata in loro, come calciatori e come persone. Sono ragazzi che amano giocare a calcio, hanno valori. Sono due bravi ragazzi e mi aspetto una risposta importante da entrambi. Così come mi aspetto una risposta da Djuricic perché sarà il più anziano dei giocatori offensivi. Gioca con me da 4 anni, con noi da 3 anni, credo abbia svoltato, credo sia diventato un giocatore maturo e deve assumersi la responsabilità di prendere in mano il reparto».

OBIETTIVO – «Abbiamo 10 partite finali. Abbiamo un distacco grande con la settima, porre un obiettivo oggi non sarebbe realistico. Dobbiamo ancora di più, lo facevamo già prima ma ora diventa obbligatorio, porre come obiettivo la partita di domani. L’obiettivo è vincere domani per capire cosa fanno le altre, davanti e dietro. Quello che vediamo oggi magari fra due partite sarà ribaltato, non serve guardare oltre l’immediato».