Conferenza stampa Paratici: le parole dell'ex dirigente bianconero
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Conferenza stampa Paratici: «Una fortuna troppo grande passare per la Juve» – VIDEO

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Conferenza stampa Paratici: le parole dell’ex dirigente della Juve nella conferenza d’addio. Le sue parole

Fabio Paratici ha parlato in conferenza stampa, dando l’addio alla Juve dopo 11 anni trascorsi all’interno del club.

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«Speravo continuasse a parlare il presidente… Mi sono scritto qualche bigliettino anche oggi che, come Federico sa, lascerò il qualche giacca. Ringrazio Andrea e la Juventus che mi ha dato quest’ultima occasione per salutarvi e per ringraziarvi. La sento come un onore, un privilegio. 11 anni nella vita di una persona sono tantissimi. Un’epoca: ho condiviso questa con tantissime persone, che sono arrivate, partite, e a ognuna di loro devo dire grazie. Non voglio dimenticare nessuno: parto dai calciatori, allenatori, staff, dirigenti, alle persone che sono più vicine a noi. Sono stati 11 anni meravigliosi, in un club speciale come la Juventus. Abbiamo vinto tanto, perso tanto. È stata una fortuna troppo grande per me passare dalla Juventus. E’ una grande fortuna per cui sarò sempre grato. Ho dato tutto quello che avevo, mi sono vissuto ogni momento e sono orgoglioso di come mi sono comportato. Ho ricevuto di più di quello che ho dato. Il supporto che hai alla Juve è unico: andrò in altri club e spero di trovare la stessa passione e lo stesso amore che ho trovato qui. Come professionista devo ringraziare anche il fatto di aver avuto un’autonomia totale: ho lavorato così, contando sulla fiducia di chi era al mio fianco. Tante volte in questi anni, vincendo, si ha l’opportunità di avere cambiamenti lavorativi. Per questo motivo non ho mai preso in considerazione l’idea di lasciare prima. Al di là di titoli e riconoscimenti personali, mi son vissuto ogni minuto, avendo la fortuna di lavorare nel miglior posto al mondo e con i migliori calciatori al mondo e della storia del calcio. Ho potuto condividere considerazioni, idee, pensieri, con quelli che per i miei figli sono eroi del calcio come Nedved, Buffon, Ronaldo, Chiellini. Ho lavorato con allenatori che mi hanno insegnato tanto come Pirlo, Delneri, Sarri, Conte. Non posso che essere riconoscente e grato anche e soprattutto ora che le strade si dividono. Spesso quando una storia finisce pensi che ti salga un po’ di rabbia, rancore: a me questa settimana non è salito niente. Penso che la Juventus sia fatta per renderti migliore e per questo sono orgoglioso, riconoscente, commosso e anche felice per quanto fatto».

MOMENTO CHE RICORDA CON PIU’ AFFETTO – «Il gol di Borriello a Cesena. C’è una foto molto bella di un abbraccio».

RIMPIANTO LUKAKU DYBALA – «No. Quando fai il nostro lavoro devi considerare tutto e avere una mente elastica. Devi essere in grado di cambiare idea, ci sono intoppi. Ci sono anche dei lati che voi non potete sapere del tutto e che indicano la strada. Dybala è un grandissimo giocatore che ha dato tantissimo alla Juventus e sono uno dei maggiori responsabili che lui sia venuti alla Juventus. Penso sia stato l’acquisto più rischioso, perché è stato un giocatore giovane pagato 40 milioni dal Palermo».

TROFEI IN 11 ANNI – «La consapevolezza ce l’avremo tra 10 anni quando riguarderemo quanto fatto. Noi andiamo orgogliosi di quanto fatto in termini di titoli, ma c’è stato lo stadio, il J Hotel, il Museum, il J Medical, le Women e l’Under 23. Progetti che hanno comportato tantissima fatica e dedizione».

RIMPIANTO PER QUALCHE CESSIONE – «La risposta è no ma ripensandoci ce ne saranno stati. Noi prendiamo decisioni in quel dato momento, bisognerebbe contestualizzare in quel momento e non dopo anni. Il migliore è quello che sbaglia meno non quello che non sbaglia».

COLPO CHE PIU’ LO INORGOGLISCE – «Io sono legato a tutti i giocatori che ho portato, trattato. Cherubini sa bene quanto io mi arrabbi se non riusciamo a portare un giocatore di 15 anni. Se devo dirne uno dico Barzagli, che è stato con noi tanti anni ed è stato quello più sottovalutato. Noi sappiamo il valore del giocatore e della persona».

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