Conferenza stampa Tudor: «Contro l'Empoli la partita dell'anno» - Calcio News 24
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Conferenza stampa Tudor: «Contro l’Empoli la partita dell’anno»

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Igor Tudor ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida contro l’Empoli: le parole del tecnico del Verona

Igor Tudor ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida contro l’Empoli. Le sue parole.

QUARANTENA – «L’unica cosa buona è aver preso il Covid durante la sosta. Ho saltato una settimana di allenamenti, sono stato a casa. Bocchetti ha fatto un buon lavoro, io ero collegato con il computer e abbiamo preparato le sedute insieme, con le videochiamate. Abbiamo lavorato bene durante questa sosta: abbiamo toccato tutte le cose, e proviamo a migliorare ogni aspetto. Sono curioso di vedere la gara di lunedì, perché quando non si gioca da due settimane c’è sempre un po’ di aspettativa, soprattutto perché affrontiamo una squadra seria come l’Empoli».

EMPOLI – «Tanti punti in trasferta? Può essere un caso, ma anche no. Hanno le loro caratteristiche, con un allenatore che rende riconoscibile il suo gioco. Noi saremo pronti ad affrontarli, con il nostro gioco. Mi aspetto una bella partita, e che confermeremo il nostro momento. Sono contento della crescita della squadra, ora dobbiamo fare una bella prova».

PARTITA DELL’ANNO – «Quando vieni da una serie di partite fatte bene contro grandi squadre, perché ci sono motivazioni particolari e una tensione diversa, è importante capire l’importanza dell’approccio, di fare le cose fatte finora contro un avversario che ha valori comunque alti. Per questo la considero la partita più importante finora».

MATCH SPARTIACQUE – «La vedo sempre in maniera un po’ differente. Non penso mai tanto ai punti o alla classifica, non parlo mai nemmeno a casa o con gli amici di queste cose. Penso che ogni lunedì sia una battaglia a parte, e c’è da vincere quella battaglia, che i questo caso è lunedì alle sei e mezza. C’è solo quello, e poi penseremo alla battaglia successiva. È l’unico modo di pensarla, le altre cose sono un inganno e non ti portano a niente. Devi crescere perché ti rimangono le prestazioni fatte in passato, quelle ti danno la consapevolezza di poter fare bene».

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